Il rilancio di Genova passa anche da Costa Crociere. Bandiera italiana e fumaiolo giallo sono tornati nel porto ligure e sono destinati a restarci: da oggi, infatti, Genova si affianca come home port a tutti gli effetti a Savona e La Spezia, e gli investimenti continueranno, con la realizzazione di un nuovo terminal dedicato.
A GENOVA LA STAFFETTA FORTUNA-PACIFICA. Autorità locali e regionali insieme al direttore generale Neil Palomba hanno festeggiato questo importante annuncio della compagnia, e lo hanno fatto proprio a bordo di Costa Fortuna, che partirà da Genova ogni venerdì fino all’8 novembre, per offrire crociere di una settimana nel Mediterraneo occidentale.
Costa Fortuna, “classe” 2003, è la prima grande nave passeggeri, dopo la Michelangelo nel 1965, uscita dai cantieri di Sestri Ponente. E come omaggio i suoi interni richiamano proprio quelli di storici transatlantici italiani, dall’Andrea Doria al Leonardo da Vinci. Dopo la stagione invernale in Asia è stata sottoposta a un rinnovamento da 8 milioni di euro. E Costa Crociere ha già annunciato la conferma di Genova anche per il 2020. Al posto di Costa Fortuna arriverà Costa Pacifica, che dopo lo scalo inaugurale del 23 marzo 2020 tornerà a Genova sempre ogni venerdì, fino al 13 novembre 2020.
«Finalmente una nave Costa torna regolarmente a Genova, e la nostra volontà è quella di restarci. Quest’anno gli scali previsti in città sono 40, con una previsione di 170mila passeggeri e un volume di impatto economico che si avvicina agli 8 milioni di euro – commenta Neil Palomba – E l’anno prossimo Costa Pacifica porterà i passeggeri a superare i 200mila. È un ritorno a casa, entrambe le navi sono state costruite a Sestri Ponente e inaugurate proprio a Genova».
INVESTIMENTI MILIONARI A SAVONA. Ma l’investimento su Genova non significa disimpegno altrove. Nel 2019 sono previsti 243 scali nei porti liguri, per un totale di 1 milione 200mila passeggeri. «Non abbandoniamo gli altri porti, anzi. Stiamo crescendo, abbiamo 6 milioni di euro per sette nuove unità nei prossimi anni e abbiamo bisogno di nuovi porti e nuovi terminal», prosegue Palomba.
L’impatto economico della compagnia a Savona (dove è stato confermato il prolungamento della presenza fino al 2044) si aggira sui 38 milioni di euro. Mentre saranno circa 20 i milioni che Costa si appresta a investire in vista dell’inaugurazione di Costa Smeralda il 3 novembre (nel 2019 a Savona sono previsti 164 scali per 750mila passeggeri movimentati).
A La Spezia, dove la compagnia si è aggiudicata in via preliminare, insieme ad altre compagnie, la concessione per la gestione dei servizi crociere e la costruzione di un nuovo terminal, nel 2019 le navi del Gruppo effettueranno 50 scali, inclusi i 29 di Aidanova, la nuova ammiraglia di Aida Cruises, per una previsione di 250mila passeggeri.
UNA NUOVA CASA A GENOVA. Ma è naturalmente quello di Genova il progetto più atteso: «Dare a Genova una nuova casa Costa è il segno tangibile del nostro impegno in città». E il manager non fa mistero del fatto che il nuovo terminal aprirebbe anche nuove opportunità per le navi di tutto il Gruppo Carnival, soprattutto per il brand Aida: «Certo, non sarà un percorso semplice. Siamo in discussione con le amministrazioni e con l’autorità portuale, sono sicuro che troveremo la soluzione più adatta».
Non mancano i nodi da sciogliere, e li evidenzia Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure occidentale: «Ci stiamo attrezzando per accogliere sempre più ospiti. Ma abbiamo bisogno di un aeroporto più efficiente e di collegamenti viari e ferroviari. Altrettanto importante e sfidante è il miglioramento del waterfront. Spero riusciremo a portare avanti gli investimenti programmati. Genova e Savona per il settore crocieristico rappresentano un polo tra i più grandi del west Med e con Marsiglia e Barcellona hanno la possibilità di aumentare ancora il numero di passeggeri grazie alla presenza delle più importanti compagnie armatoriali. Come Autorità di Sistema intendiamo proseguire con gli investimenti avendo come obiettivo la crescita di tutti i bacini portuali e dei relativi traffici».
GLI ITINERARI. La prima crociera di Costa Fortuna da Genova dura tre giorni ed è diretta a Marsiglia e Barcellona, con rientro a Genova il 29 marzo. Da quella data fino all’8 novembre la nave tornerà a Genova tutti i venerdì, dalle 8 alle 18, per due diversi itinerari.
In primavera e in autunno la nave farà visita, oltre a Genova, anche a Marsiglia, Barcellona, Valencia, Civitavecchia e La Spezia; in estate il programma comprende Marsiglia, Tarragona, Palma di Maiorca, uno scalo di un giorno e una notte a Ibiza, e Olbia. Durante lo scalo a Genova Costa Fortuna proporrà ai suoi ospiti nove nuove escursioni, che contribuiranno a promuovere ulteriormente la città e il suo territorio.
Tra le novità il trekking urbano alla scoperta delle fortezze di Genova, il parco avventura Righi, Genova in Segway, il “ghost tour”, il walking tour nella Genova dei Templari e Super Genova, un’escursione di un’intera giornata da Boccadasse al centro storico con pranzo a Palazzo Imperiale.
PROGETTO COSTA CROCIERE FOUNDATION. L’impegno della compagnia verso il territorio avrà anche un altro indirizzo preciso: via Borsieri 11. Qui, infatti, sorgerà un nuovo centro di aggregazione grazie a Costa Crociere Foundation e Comune di Genova e alla raccolta fondi che ha coinvolto sia gli ospiti a bordo sia le donazioni di tutti i partner e i fornitori, agenzie di viaggi comprese, con la donazione di 1 euro per ogni crociera prenotata fino a novembre.
«Volevamo dare un punto di riferimento, un landmark e un impegno che rimanesse nel tempo – ha spiegato Davide Triacca, segretario generale della fondazione – Il centro sorgerà in uno dei quartieri più colpiti dalla tragedia del ponte Morandi, il quartiere di Certosa. Quando sarà realizzato? I lavori dovrebbero partire quanto prima, espletate le questioni burocratiche. Lavoreremo per trovare le ditte cui appaltarre i lavori e poi si partirà. L’obiettivo è quello di completare i lavori entro la fine dell’anno. Ancora riserbo sul nome. L’idea è quella di individuarlo coinvolgendo la comunità e, chissà, magari anche gli ospiti a bordo delle navi».