by Roberta Moncada | 20 Gennaio 2022 12:56
A circa due settimane dall’inizio delle Olimpiadi invernali (dal 4 al 20 febbraio), e della festa più importante dell’anno, il Chinese New Year (che cade il 1 febbraio), Pechino serra ancora di più i ranghi e difende con le unghie e con i denti la politica “Zero Covid” portata avanti finora.
Certo, la variante Omicron ha complicato la situazione facendo registrare diversi focolai in città anche strategiche come Shanghai, Xian e Tianjin, prontamente e immediatamente chiuse dalle dalle autorità per effettuare tamponi di massa e risalire la catena dei contagi. Poi la scoperta di un singolo caso della variante a Pechino il 15 gennaio scorso, ha spinto le autorità ad adottare per la capitale misure ancora più estreme: innanzitutto, i viaggiatori diretti a Pechino, a partire dal 22 gennaio fino a fine marzo, dovranno sottoporsi a un test COVID-19 entro 72 ore dall’arrivo nella capitale cinese, oltre a quello- attualmente già richiesto- da effettuare entro 48 ore dall’arrivo.
Poi, il Comitato organizzatore dei Giochi olimpici ha comunicato che non saranno più venduti biglietti per assistere alle gare. Gli spettatori saranno quindi selezionati dagli organizzatori e dovranno aderire a rigidi protocolli contro il coronavirus.
Misure ancora più stringenti al villaggio olimpico: i giochi verranno divisi in bolle non comunicanti. Per la durata della loro permanenza gli atleti avranno contatti ravvicinati quasi esclusivamente con lo staff. I movimenti dei partecipanti saranno ridotti al minimo, edovranno aderire a dei cosiddetti “loop”, cioè spostamenti regolari epianificati e ripetuti sempre nella stessa maniera, per poter eventualmenterisalire alla catena di contagio. Ciascuna bolla avrà delle strutture adibiteall’isolamento e protocolli immediati per contenere eventuali focolai. Gli atleti dovranno essere vaccinati, o affrontare una quarantena di ventuno giorni al loro arrivo, così come allenatori, preparatori e giornalisti. Tutti, sarannotestati quotidianamente. I partecipanti all’evento saranno inoltre tenuti ascaricare e ad utilizzare la app “My 2022”, ideata per facilitare la condivisione delle informazioni sanitarie, ma già aspramente criticata per i problemi diprivacy e sicurezza informatica.
C’è poi, per le autorità cinesi, da gestire la questione viaggi per il Chinese New Year, ovvero il momento in cui solitamente si registra il picco di spostamenti, e in cui tutti i lavoratori migranti nelle grandi città tornano nei propri villaggi e nelle campagne per andare a trovare le famiglie.
Per il secondo anno, le autorità stanno cercando di dissuadere le persone dal mettersi in viaggio. Molti governi locali hanno già consigliato ai residenti di non lasciare la città per viaggiare durante le vacanze, mentre decine di voli internazionali e nazionali sono stati sospesi. Molte amministrazioni locali offrono incentivi come coupon e vouchers da spendere in negozi e ristoranti, per dissuadere i residenti dagli spostamenti.
Diverse città sono entrate in stato di allerta, e le amministrazioni hanno chiesto ai viaggiatori di segnalare il loro arrivo. Le autorità della città sudoccidentale di Yulin, ad esempio, hanno imposto a chiunque entri, di compilare un modulo online includendo le proprie credenziali sanitarie e i dettagli del viaggio, con un giorno di anticipo.
Nonostante i limiti agli spostamenti, però, le previsioni sembrano migliori rispetto allo scorso anno: secondo il Ministero dei Trasporti durante il “ChunYun”, ovvero il periodo di 40 giorni intorno al Chinese New Year che quest’anno va dal 17 gennaio al 25 febbraio, saranno 1,18 miliardi i viaggi effettuati, con un aumento del 35,6% su base annua, ma il 20,3% in meno rispetto al 2020 (periodo in cui in coronavirus era appena stato scoperto a Wuhan). E ancora, secondo la China State Railway Group Co. Ltd., saranno circa di 280 milioni (un +28,5% rispetto all’anno scorso) i passeggeri che useranno il treno durante il “ChunYun”, ovvero il periodo di 40 giorni intorno al Chinese New Year, che quest’anno va dal 17 gennaio al 25 febbraio. Solo nella giornata di lunedì, sono stati 5,24 milioni i viaggi in treno. «Se si verifica un focolaio, adegueremo i nostri serviz,i e i treni per la regione verranno ridotti o chiusi» ha affermato un portavoce della China State Railway Group.
C’è però preoccupazione per i consumi, che normalmente vedono un boom durante il periodo del capodanno. Per ovviare, seppure parzialmente, alla perdite e rilanciare l’economia nel primo trimestre, la National Development and Reform Commission (NDRC) ha delineato misure per incentivare la spesa: tra queste. l’incoraggiamento degli acquisti online, i consumi legati alla neve, il buon sviluppo del consumo di alloggi e il sostegno alle micro, piccole e medie imprese.
I problemi, insomma, al di là della grande muraglia, non mancano. Ma nulla, per Pechino, è più importante di arrivare all’appuntamento con il mondo- le Olimpiadi- con contagi e situazione sanitaria sotto controllo, per mostrarsi sul palcoscenico internazionale come potenza responsabile, e con un modello più efficiente di molte democrazie occidentali. Costi quel che costi.
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