Circa l’8% del fatturato di Veratour è d’impronta incentive. Un segmento che per l’operatore romano conserva un suo importante valore e segna una costante crescita: nel 2017 i viaggi aziendali sono cresciuti, infatti, del 5%; se monitorati gli ultimi cinque anni, invece, si registra addirittura un +13%. Stiamo parlando di numeri come, su per giù, 16 milioni di euro, comunque di un certo peso nonostante il revenue complessivo del t.o. diretto da Stefano Pompili raggiunga l’impressionante cifra di 220 milioni di euro.
Assodato il timing, le destinazioni preferite per questo genere di viaggio sono Grecia e Spagna in Europa – Karpathos, Fuerteventura e Rodi tra le richiestissime – e Messico, Oman e Jamaica sul lungo raggio. «La richiesta parte sempre dall’incentive house – aggiunge Magnasco – Siamo noi che poi dobbiamo essere capaci di offrire il prodotto giusto, e in questo gioca un ruolo fondamentale la formazione, aspetto a cui teniamo tantissimo».
Veratour nell’organizzazione di un incentive si occupa dei pacchetti soggiorno e volo. Le incentive house con cui ad oggi si collabora sono una decina, quasi tutte al Nord e in Svizzera. A queste, «si aggiungono molte agenzie di viaggi medio-piccole che – fa notare Magnasco – possono appoggiarsi sulla nostra esperienza nel settore».