Crisi Air Italy, i sindacati: «Garantire le abilitazioni professionali dei dipendenti»
«Le professionalità elevate di Air Italy vanno difese. Quando il settore del trasporto aereo si riprenderà da questa quarta ondata della pandemia, saranno fondamentali per il Paese. Con il governo non siamo riusciti nemmeno a parlare». Così il segretario generale della Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia, insiste sulla salvaguardia delle risorse umane provenienti dall’ex-Meridiana. In queste ore, infatti – dopo il fallimento della trattativa tra sindacati, impresa e governo – sono partite le lettere di licenziamento per gli oltre 1.300 dipendenti della compagnia aerea che ha chiuso i battenti a inizio 2020.
«Le professionalità del trasporto aereo non si trovano sul mercato e sono necessari tempi significativi per la formazione – continua Pellecchia – Non possiamo lasciarli andare. Abbiamo chiesto un intervento per uscire da questa quarta ondata, continuando con la cassa integrazione e quindi non sciupare queste professionalità. Confidiamo su un ravvedimento e ci sembrano che segnali rispetto a questo stiano arrivando dalle regioni di Sardegna e Lombardia. Abbiamo chiesto al ministero del Lavoro il collocamento di un fondo per il trasporto aereo cui attingere per mantenere le abilitazioni professionali del trasporto aereo. Si tratta di politiche attive del lavoro di cui tutti parlano, ma quando bisogna metterle in atto sembrano distratti».