Albatravel Whl, storica azienda che ha segnato la storia del trade turistico B2B, è stata ammessa al concordato preventivo dal Tribunale di Venezia. A portare i vertici dell’operatore online a scegliere la soluzione di emergenza è stata la “fase di forte tensione economica e finanziaria” vissuta in questi ultimi anni, come riporta il quotidiano Milano Finanza.
La pandemia da Covid ha messo sotto stress i conti di Albatravel, che già nel periodo precedente al 2020 aveva sofferto le evoluzioni del mercato del turismo. Il 3 maggio scorso il giudice delegato del tribunale veneto, Silvia Bianchi, ha nominato Danilo Capone come commissario della Worldwide Hotel Link srl (Whl), la società controllata da Alba Travel srl.
Sempre secondo Milano Finanza, il giudice ha ammesso al concordato l’operatore B2B “accogliendo il ricorso presentato lo scorso 8 maggio per conto della società da un gruppo di avvocati dell’ufficio di Padova del noto studio Gianni Origoni”. Qualche giorno prima del pronunciamento si era svolta un’assemblea dei soci di Albatravel Whl, guidata dal presidente Aldo Fabris, che aveva deliberato la richiesta della procedura per l’azienda.
Il concordato preventivo è uno strumento concesso alle imprese che si trovano in stato di crisi o di insolvenza. L’ammissione al concordato può evitare quindi la liquidazione giudiziale, attraverso la proposta di un piano che consenta di soddisfare i creditori attraverso la continuità aziendale, ovvero la liquidazione del patrimonio.
La composizione societaria
Whl è controllata principalmente dallo stesso Aldo Fabris e dall’imprenditore e amministratore delegato Davide Cori. Le azioni di Worldwide Hotel Link srl sono così suddivise: il 18,75% fa riferimento alla Fisolo srl di Aldo Fabris; un ulteriore 18,75% fa capo a Cori e alla sua Venstar srl (per un totale del 37,5%), il 13,5% è di Albatravel Milano srl (che vede in società sempre Cori e Fabris) e il 5% di Albatravel Lecce srl.
Il 44% di Worldwide Hotel Link è invece di Alba Travel srl (controllata a sua volta dalla Fintravel srl per l’82,5% e dalla Ark srl per il 17,5%). Fintravel ha le sue quote equamente suddivise tra la stessa Ark (dove Fabris e Cori detengono ognuno il 30% delle azioni) e Venezia Services srl (dell’imprenditore Renzo Ferro).
Con questo “gioco” di partecipazioni societarie, quindi, il duo Fabris-Cori controlla più del 60% delle azioni totali di Worldwide Hotel Link srl, la società ammessa al concordato preventivo in continuità aziendale, che ha un capitale sociale di 115mila euro.
Albatravel Whl dal 2002 ha svolto attività di banca letti e tour operator rivoluzionando il mercato della distribuzione italiana e portando le prenotazioni online alle agenzie di viaggi.
La riorganizzazione e il Covid
Secondo il ricorso presentato dagli avvocati presso il Tribunale di Venezia, la pandemia “ha determinato l’interruzione del processo di riorganizzazione aziendale appena avviato” dall’azienda che già aveva subito la concorrenza delle Ota e dello sviluppo tecnologico dell’intero settore.
Nel triennio 2019-2021 i ricavi “sono crollati da 91,3 a 5,7 milioni di euro con un Ebitda a fine periodo negativo per 2,1 milioni. Whl è ricorsa alla cassa integrazione per oltre 350mila ore e i dipendenti nel periodo sono diminuiti da 158 a 42. La parziale ripresa dello scorso anno ha fatto sì che il bilancio abbia segnato ricavi per 13,2 milioni ma un ebitda ancora negativo per 2,1 milioni”, riporta Milano Finanza.
Il futuro di Albatravel
Ora toccherà agli advisor sondare il mercato “al fine di identificare l’investitore che auspicabilmente interverrà nella ristrutturazione” e “al momento sono già stati firmati alcuni non disclosure agreement con fondi internazionali interessati a svolgere una due diligence”.
Il quotidiano economico fa anche sapere che i soci di Albatravel Whl sarebbero disponibili a mettere sul piatto 600mila euro per assicurare la continuità aziendale. C’è tempo fino alla fine di agosto, ora, per presentare un piano di ristrutturazione che soddisfi anche i creditori.