Dalla preoccupazione al malcontento, fino alla protesta. I lavoratori della sede fiorentina di Amandatour sono scesi in piazza in queste ore per un presidio coordinato dalla Filcams Cgil Firenze.
La ragione, spiega il sindacato, è il mancato pagamento degli ultimi stipendi che ha portato allo sciopero avviato lunedì scorso, fino alla manifestazione di oggi.
La crisi Amandatour si era aperta ben prima dell’estate con la notizia della richiesta di pagamento ai clienti russi da parte di alcuni hotel italiani.
Salvatore Tuttolomondo, chief financial officer di Arkus Network, il Gruppo che aveva acquisito la dmc insieme a t.o. come Best Tours e Metamondo, aveva dichiarato ad agosto in un’intervista esclusiva al nostro giornale di essere «sotto attacco».
E aveva chiarito le ragioni della crisi, legate in qualche modo anche alle vicende del Palermo Calcio. «Le banche – aveva spiegato – hanno ritirato i fidi per oltre 1 milione e mezzo e trattenuto gran parte delle somme disponibili sui conti correnti, per un totale di circa 850mila euro. Perché lo hanno fatto? Per farci male. Come possiamo pagare i fornitori se il sistema bancario incamera senza diritto i nostri soldi? Come Amandatour abbiamo inviato il 18 luglio una Pec a sei o sette istituti interessati, chiedendo il riaccredito delle somme trattenute e di continuare a sostenere le attività del t.o., ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Perciò, proprio in queste ore, abbiamo richiesto l’intervento dell’istituto di vigilanza di Banca d’Italia. È un vaso di Pandora che deve essere scoperchiato: chi ha sbagliato deve pagare, perché dietro questa storia c’è un disegno precostituito».
Oggi, da parte dei lavoratori di Firenze, la pretesa di certezze sul futuro dell’azienda con la Filcams Cgil che ha chiesto l’apertura dell’unità di crisi presso la Città Metropolitana di Firenze.