Il colosso del business travel Cwt ha presentato venerdì scorso l’istanza di protezione fallimentare (la Chapter 11 statunitense, ndr) allegando un processo di ricapitalizzazione supervisionato dal tribunale del Texas.
L’azienda, quindi, entra in una formula speciale, una sorta di istanza di protezione preconfenzionata che permette di congelare per il momento il pagamento dei creditori e attiva un processo di ristrutturazione finanziaria dell’intero Gruppo. La corte texana ha espresso il suo giudizio già il giorno dopo la richiesta, approvando il piano di uscita dalla stessa Chapter 11 e dando il via libera, quindi, alle operazioni finanziarie che dovranno rimettere in carreggiata il colosso del business travel.
La formula precofenzionata adottata da Cwt, infatti, prevede un accordo con gli shareholder e i creditori che evita una possibile dichiarazione di insolvenza da parte dell’azienda. Di conseguenza, l’azienda ha annunciato un piano di ricapitalizazzione da 350 milioni di dollari utili a investire nella piattaforma di travel management myCwt (100 milioni) e a dimezzare i debiti della società che hanno raggiunto la cifra di 1,6 miliardi di dollari.
Inoltre, il piano di ristrutturazione di Cwt – secondo l’azienda – assicurerà la liquidità a lungo termine; proporrà agli shakeholder finanziari di entrare nella società a pieno titolo; e garantirà il pagamento di tutti i debiti verso i creditori.
In sostanza, quindi, la famiglia Carlson –che ha controllato la società fin dalla nascita – si avvia a cedere il controllo della maggioranza delle quote societarie ai creditori, secondo quanto riporta il giornale Btn Europe.
«Siamo soddisfatti di aver ricevuto una rapida approvazione del nostro piano di ristrutturazione con i sostenitori e i partner – ha detto Michelle McKinney Frymire, ceo di Cwt – Ci darà nuove risorse per sviluppare il business. L’accordo, quindi, è un’importante traguardo per superare la crisi pandemica e accelerare gli investimenti in linea con la ripresa del business travel».