by Giulia Di Camillo | 1 Settembre 2020 9:00
Complice l’effetto Covid, rispetto al 2015 il fatturato delle agenzie di viaggi è sceso del 93% secondo l’Istat[1]. Un tracollo che il settore sente tutto addosso e che trova conferma anche nei dati del Wttc (World Travel and Tourism Council), testimoni di una clamorosa perdita del turismo italiano nel 2020 pari a 100 milioni al giorno[2].
È tutta qui la preoccupazione degli agenti, in bilico tra il poco e vitale ossigeno delle misure intraprese dal governo e un business – quello dei viaggi organizzati – fermo al palo o quasi, sommerso da una sfilza di incertezze che ora potrebbero costare davvero caro al comparto, alle prese quindi con una prova di resistenza ardua ma pur sempre possibile[3]: «Non ci sarà ripresa né per fine anno, né forse nel 2021. Ma dopo sì: chi sarà rimasto sul mercato potrà raccogliere i frutti», sostiene Luca Caraffini, amministratore delegato di Geo Travel Network.
«Sento diversi colleghi quotidianamente – spiega l’agente Laura Gollini, tra l’altro delegata per il Piemonte di Fto – È chiaro che ci sono differenze in base alla regione in cui uno lavora, ma in linea generale c’è molto timore verso il futuro: con le regole che stanno emanando la situazione dei viaggi all’estero è un’incognita. E per l’annuo nuovo abbiamo ancora degli interrogativi enormi».
«Quello che spiace – prosegue la proprietaria di Via Trinchese Viaggi – è che siamo una categoria abituata a gestire emergenze e a far funzionare le cose sempre al meglio e la sensazione è che invece ora chi deve far funzionare le cose in questa situazione non sia in grado di farlo e ne deriva una doppia frustrazione. Su alcuni argomenti ci sentiamo presi in giro. A livello di fatturati l’estate è stata penosa. Dal comparto agenzia sono passate principalmente pratiche di clienti già fidelizzati e che hanno avuto nel mio caso un potere di spesa abbastanza alto. Completamente perse le pratiche medio-basse, e nel mio caso il bonus vacanze non ha avuto successo: zero richieste. Oggi l’interesse che manifestano i pochi clienti è di lungo raggio per gennaio-febbraio. Molti sarebbero pronti a prenotare ma non sappiamo cosa fanno le compagnie aeree e la programmazione dei t.o. manca giustamente di regole pratiche. La situazione è imprevedibile».
Umore cupo per Paolo Radici, a capo dell’agenzia lombarda Radici Viaggi: «I prossimi mesi saranno durissimi e ci porranno definitivamente di fronte a un bivio, dovremo scegliere se rimanere o abbandonare il mercato. Da un punto di vista il fondo perduto ha dato respiro in questi mesi ma il turismo è defunto. Dal mio punto di vista l’estate è stata quasi per la totalità fai da te e adesso è già morta. Quanto al turismo scolastico bisognerà capire come ripartono le scuole, molto dipende da lì».
«Prestiti? Verso il mercato finanziario il nostro settore non gode, in questo periodo, di buonissima fiducia. Confidiamo nelle prossime tranche di fondo perduto, con la speranza che possano dare nuovo ossigeno in vista dell’inverno», aggiunge Radici.
Preoccupata e stanca Michela Terzi, alla guida di Binario 9 3/4: «L’estate è stata difficilissima, tra modifiche e annullamenti. C’è incertezza totale, basti pensare ai decreti attuativi ancora in alto mare e alle normative buttate lì da un giorno all’altro, con la stagione calda al termine e praticamente nulla da vendere».
«Sia intesi – conclude Terzi, anche membro del Comitato Maavi – non molliamo mica. A metà settembre ci icontreremo e valuteremo i prossimi passi da compiere. Le idee non mancano, e nonostante la preoccupazione non siamo disposti a buttare all’aria la nostra professionalità: dobbiamo resistere».
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