Il sistema aeroportuale italiano chiude l’anno appena trascorso con perdite tra 1,3- 1,4 miliardi di euro: un ulteriore segnale di una crisi che perdura e che ha bisogno di interventi urgenti. Il calo per gli scali nazionali – definito “drammatico” dall’associazione Aeroporti 2030; costituita da AdR (Aeroporti di Roma) Save (aeroporto di Venezia), Catullo (aeroporti di Verona e Brescia) e AerTre (aeroporto di Treviso) – registra il transito nel 2021 di poco più di 80 milioni di passeggeri, con una flessione di quasi il 60% rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia.
Aeroporti 2030, associazione nata dalla fuoriuscita delle suddette società da Assaeroporti, elaborando i deludenti dati del 2021 torna quindi sul tema degli aiuti e accoglie con favore la pubblicazione a fine dicembre del decreto attuativo degli aiuti stanziati per il 2020.
L’occasione però è quella anche di chiedere una conferma del supporto del governo anche rispetto all’anno appena trascorso “per assicurare agli scali italiani continuità nel percorso per un’evoluzione del settore verso la connettività del futuro sempre più innovativa, intermodale e sostenibile”.
«Il 2021 – ha commentato il presidente di Aeroporti 2030, Alfonso Celotto – è stato un anno particolarmente sfidante per il settore aeroportuale, che ha continuato a essere fortemente impattato dall’andamento della situazione pandemica. Questi dati confermano come il trasporto aereo, e nello specifico gli aeroporti, continuino a essere tra i più colpiti dalla pandemia. Ciononostante, il nostro settore continua a investire: il 2021 è infatti stato anche un anno cruciale per lo sviluppo degli aeroporti italiani che hanno rinnovato e intensificato l’impegno nei confronti della sostenibilità, della lotta al climate change e dell’innovazione: direttrici fondamentali del manifesto di Aeroporti 2030».