Crisi dei big dell’ospitalità:
Marriott e Ihg perdono 200 hotel
Da una parte c’è la catena alberghiera più grande del mondo per numero di camere; dall’altro c’è, invece, il Gruppo più importante d’Europa. Si tratta di Marriott International e InterContinental Hotel Group, entrambi protagonisti di una perdita di oltre 100 strutture ciascuno per via di milioni di dollari di debiti con la proprietaria degli immobili in questione, ovvero la Service Properties Trust. La causa? Ovviamente la crisi di liquidità subita dal drastico effetto Covid.
L’accordo tra il gigante Usa e Service Properties Trust contempla – si legge su Preferente – 122 hotel in tutti gli Stati Uniti, di cui 71 sono Courtyard, 35 Residence Inn, 12 TownePlace Suite, due SpringHill Suite e due Marriott.
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Le condizioni imposte da Service Properties Trust sono chiare con Marriott: bisogna provvedere immediatamente al saldo del conto, altrimenti si va verso la rescissione del contratto e la ricerca di nuovi operatori, tra cui Sonesta. Quest’ultima, tra l’altro, poche settimane fa ha trovato l’accordo, proprio con Service Properties Trust, per 103 hotel che operavano con i marchi InterContinental Hotels Group. Queste strutture sono tre InterContinental, cinque Kimpton Hotel & Restaurant, undici Crowne Plaza, tre Holiday Inn, 20 Staybridge Suite e 61 Candlewood Suite.
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