by Paola Camera | 21 Dicembre 2021 13:54
Più determinati che mai, operatori e agenzie di viaggi ora vogliono arrivare a Mario Draghi.
«Il prossimo step di noi associazioni del settore, tutte insieme (l’ultima azione congiunta è stata la conferenza stampa di piazza Monte Citorio[1], ndr) sarà un incontro con la presidenza del Consiglio – ha detto Enrica Montanucci, presidente di Maavi a margine della Convention Faro Group a Roma – Abbiamo chiesto di andare direttamente dal premier perché è indegno il trattamento che abbiamo ricevuto. Vogliamo 500 milioni per il turismo, ci crediamo, ce li hanno, li tirassero fuori».
È quanto serve a stare a galla, a garantire la sopravvivenza in attesa di un ritorno alla normalità che per il 2022 sembra ancora una volta rimandato.
«Come Maavi ci stiamo battendo insieme a tutte le altre associazioni e siamo contenti di sperimentare quanto l’essere uniti ci stia portando. Da soli, invece, abbiamo iniziato a lavorare con Conflavoro per mettere in atto una rivisitazione del contratto nazionale per renderlo più duttile e flessibile, per integrare misure e sgravi per le assunzioni nella fascia d’età 30-50 anni e per l’imprenditoria femminile».
La richiesta di un tavolo interministeriale presso Palazzo Chigi è stata confermata da Fto. Obiettivo dichiarato: “Illustrare le proposte per uscire dalla crisi e individuare soluzioni idonee a scongiurare la chiusura di altre migliaia di aziende italiane e i conseguenti licenziamenti”.
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