Crisi di governo:
le sette richieste del travel
Aidit, Assoviaggi, Astoi, Fiavet e Fto esprimono forte preoccupazione per la crisi di governo in atto. In questa fase di instabilità e di incertezza politica, le cinque associazioni del comparto del turismo organizzato auspicano che le istituzioni abbiano la reale consapevolezza che il settore è in ginocchio, e che non è più in grado di sopportare ritardi come quello sul contributo a fondo perduto stanziato ad hoc per agenzie di viaggi e tour operator.
“Le aziende non potranno superare la crisi se non verranno fornite risposte concrete in termini di progettualità e di visione per il futuro”, scrivono le sigle associative in una nota congiunta, individuando sette preziosi punti per tracciare – grazie anche ai confronti costanti con i riferimenti politici e lo staff tecnico del Mibact – un concreto piano strategico di rilancio che veda il turismo organizzato nel ruolo di protagonista.
Questi i sette punti individuati da Aidit, Assoviaggi, Astoi, Fiavet e Fto:
- Rifinanziamento del fondo per tour operator e agenzie di viaggi con un importo di 700 milioni, a copertura delle perdite da agosto a dicembre 2020, stimabili in 7 miliardi di euro di fatturato. Questo, considerando che i 100 milioni di rifinanziamento del fondo previsti dalla Legge di Bilancio sono del tutto insufficienti rispetto alla perdita subita, tanto più per averne esteso l’accesso anche al comparto alberghiero;
- Estensione della durata delle agevolazioni fiscali, delle sospensioni contributive e degli ammortizzatori sociali per le imprese del settore, oltre alla decontribuzione per tutte le aziende che decidano di far rientrare i dipendenti dalla cassa integrazione fino a dicembre 2021, indipendentemente dall’area geografica di appartenenza dell’azienda;
- Stimolo della domanda attraverso il riconoscimento – per gli anni 2021-2023 – di un credito/detrazione di imposta al 100% a beneficio dei viaggiatori/consumatori per pacchetti viaggi e soggiorni acquistati esclusivamente in un’agenzia di viaggi o da un tour operator in Italia, sul modello delle spese sanitarie con beneficio fiscale derivante dalla riduzione conseguente dell‘imponibile;
- Promuovere misure di sostegno specifiche per il comparto dei viaggi d’istruzione. È necessario prevedere forme di incentivo ad hoc a favore delle famiglie degli studenti in caso di gite scolastiche, escursioni e uscite didattiche effettuate in Italia, con particolare riferimento alle nostre città d’arte;
- Incrementare la dotazione del fondo appositamente creato per il rimborso dei voucher turistici emessi da imprese fallite o insolventi a causa della pandemia o, in alternativa, adottare una garanzia pubblica.Il fondo ha uno stanziamento iniziale di soli 5 milioni di euro a fronte di un valore di almeno 500 milioni di voucher emessi dalla filiera.
- Favorire e agevolare la ripartenza dei viaggi: istituzione di un sistema agile e condiviso di attestazione di avvenuta vaccinazione per i viaggiatori, il cosiddetto passaporto sanitario, e riapertura coordinata del traffico internazionale sulla base di protocolli sanitari e operativi predefiniti e condivisi;
- Coinvolgimento del comparto nell’elaborazione di progetti legati al Recovery Plan e condivisione delle modalità di allocazione delle risorse.
Inoltre, in qualità di rappresentanti permanenti al Tavolo di Crisi per il Turismo a seguito dell’emergenza Covid, le associazioni avevano già segnalato al Mibact la necessità di definire urgentemente una precisa roadmap per risolvere le criticità sull’erogazione dei contributi del fondo tour operator e agenzie di viaggi e per l’immediata adozione di interventi di sostegno e rilancio della filiera.
In virtù di tale interlocuzione, relativamente all’erogazione delle somme, nei giorni scorsi il ministero ha sbloccato le posizioni in sospeso inviando l’informativa della liquidabilità via pec o, in altri casi, una comunicazione di invito ad attivare la richiesta di estrazione certificato sul sistema durconline dell’Inps per accelerare la procedura di aggiornamento delle singole posizioni.
Le associazioni, in un incontro con il Mibact avvenuto proprio nelle ultime ore, hanno inoltre appreso che per le 1.521 aziende con posizione liquidabile l’attività di predisposizione delle distinte di pagamento è già in corso e gli importi verranno accreditati alle imprese, al più tardi, entro il termine della prossima settimana.
Le 1.273 aziende che viceversa necessitano di un aggiornamento della propria posizione contributiva dovranno attivare, entro le prossime due settimane, la richiesta di attivazione certificato sul sistema durconline dell’Inps per consentire, in caso di nuovo riscontro di regolarità, il pagamento dei relativi contributi.
È stato, infine, richiesto di procedere, non appena le condizioni politiche lo permetteranno, con un nuovo decreto ministeriale contenente la revisione dei criteri di assegnazione dei contributi per valutare più correttamente il mix sul fatturato di intermediazione e organizzazione e per ristorare anche le imprese nate nel 2019/2020 che sono state escluse dall’erogazione dei contributi, superando anche la logica dei codici Ateco per tener conto di coloro che operano con schemi alternativi, come ad esempio le associazioni in partecipazione. A tale proposito, le associazioni avanzeranno al Mibact una specifica proposta relativa ai possibili criteri da adottare nel nuovo decreto.
Sempre con riguardo all’erogazione del primo stanziamento a fondo perduto, è stata evidenziata altresì la necessità di velocizzare l’iter della richiesta di autorizzazione alla Commissione europea per lo sblocco della seconda tranche di contributi per le 77 aziende aventi diritto a ristori maggiori di 800.000 euro (art. 107.2b del Tfue).