by Andrea Lovelock | 27 Aprile 2020 9:57
Non è positivo il bollettino sullo stato di salute del turismo mondiale del Wttc, World Travel & Tourism Council, stimato in occasione del G20 dei ministri del Turismo riunitosi venerdì scorso in seduta virtuale. Un dato su tutti mostra il problema della crisi in corso: il settore perde un milione di posti di lavoro al giorno.
Il summit (che avrebbe dovuto svolgersi fisicamente in Arabia Saudita) è stato organizzato dal ministro del turismo saudita, Ahmed Al-Khateeb, per approntare una risoluzione da sottoporre ai governi nazionali e pianificare al più presto misure straordinarie finalizzate a scongiurare un collasso globale del settore.
Le stime del Wttc sono da brividi: 101 milioni di posti di lavoro a rischio in tutto il mondo, di cui oltre 75 milioni soltanto nei paesi del G20. Se si tiene conto che nella filiera del turismo e trasporti, in tutto il mondo lavorano circa 330 milioni di persone, in soli quattro mesi l’emergenza da coronavirus sta mettendo a rischio un terzo della forza-lavoro globale del settore. Non meno allarmante l’ammanco degli introiti turistici nel mondo che ad oggi sono stimati intorno ai 2.690 miliardi di dollari.
Il nostro ministro del Mibact, Dario Franceschini, nel suo intervento al G20 virtuale di oggi, ha usato toni molto preoccupati commentando i dati anche di un altro autorevole organismo, come l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
«I dati raccolti dall’Ocse in questi giorni fanno tremare i polsi. In Italia il turismo è un settore strategico dell’economia che contribuisce per il 13% alla formazione del Pil e rappresenta circa il 15% dell’occupazione. Le nostre imprese – ha aggiunto Franceschini – sono in larga parte di medie e piccole dimensioni perciò è fondamentale che ogni scelta che verrà presa, anche a livello internazionale, veda il coinvolgimento di tutte le categorie del settore. Nessun paese deve essere lasciato solo, servono interventi straordinari a sostegno delle politiche nazionali».
La riunione si è conclusa con l’approvazione di una risoluzione congiunta dei ministri del G20 che ribadisce quanto il settore del turismo sia tra i settori più colpiti dalla pandemia di Covid-19, con stime preliminari dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) che indicano una diminuzione del 45% del turismo internazionale nel 2020, che potrebbe salire fino al 70% a conclusione del primo semestre dell’anno, con una sostanziale azzeramento dei movimenti turistici.
Nel dettaglio delle stime per macro regioni del mondo l’Asia-Pacifico potrebbe perdere 63,4 milioni di occupati e 1.000 miliardi di dollari di mancate entrate, l’Europa oltre 13 milioni di occupati e perdite per 708,5 miliardi di dollari, le Americhe subirebbero perdite di 14 milioni di occupati e 790 miliardi di dollari di mancate entrate e gli Stati Uniti 8,2 milioni di posti di lavoro in meno e 680 miliardi di dollari in fumo. Preoccupanti le ricadute anche per il Medio Oriente con 2,6 milioni di posti di lavoro a rischio e mancati introiti per 96,2 miliardi di dollari.
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