I lavoratori di Norwegian Air hanno protestato a Roma nei pressi dell’Ambasciata di Norvegia contro la scelta della compagnia aerea di chiudere la base di Fiumicino e mandare in liquidazione la sussidiaria che ha sotto contratto 322 dipendenti.
Sono 76 i piloti e 246 gli assistenti di volo che non solo rischiano di rimanere senza lavoro, ma potrebbero non accedere nemmeno agli ammortizzatori sociali. La manifestazione del 18 febbraio – organizzata dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – è solo la prima di una serie di mobilitazioni che coinvolge tutto il comparto. Il prossimo appuntamento, infatti, è fissato per il 25 febbraio in Piazza Montecitorio, sempre a Roma, per una manifestazione a sostegno di tutto il trasporto aereo italiano fortemente in crisi a causa della pandemia.
«L’azienda ha deciso per la liquidazione e la chiusura lasciando per strada 350 famiglie. Abbiamo chiesto alla consigliera dell’Ambasciata norvegese dalla quale siamo stati ricevuti questa mattina di intervenire con la società per tutelare gli oltre 300 lavoratori e le loro famiglie. L’azienda deve attivare gli ammortizzatori sociali previsti dall’ordinamento italiano e chiediamo che le persone non vengano abbandonate e che vengano messe in condizione di superare questo periodo di pandemia in attesa che riprenda il mercato e la tutela occupazionale in questo periodo», ha detto ai margini della manifestazione il segretario nazionale Uiltrasporti, Ivan Viglietti.
La crisi di Norwegian Air, infine, sbarca anche Oltralpe: anche la filiale francese (Norwegian Air Resources, ndr) della compagnia aerea starebbe per intraprendere lo stesso percorso con il licenziamento, senza ammortizzatori sociali e probabilmente senza ricevere gli stipendi arretrati, di tutti i 286 dipendenti.