Sarà il governo tailandese a prendere in carico il processo di ristrutturazione di Thai Airways International. Ad annunciarlo è stato il portavoce dell’esecutivo di Bangkok, Narumon Pinyosinwat, che ha sottolineato come il processo che verrà implementato sarà in tutto e per tutto uguale a quello del Chapter 11 americano, con la presentazione del piano di risanamento del vettore a un tribunale fallimentare tailandese.
Come si ricorderà, nelle scorse settimane era sembrato che il salvataggio di Thai Airways potesse passare attraverso un prestito diretto da parte dell’esecutivo dell’importo di 1,7 miliardi di dollari, ipotesi poi tramontata. Adesso invece, la nuova strada scelta dallo Stato, a caccia di liquidità per ripianare un debito di 9,4 miliardi di dollari di dollari accumulato a causa dell’emergenza Covid-19 e dei bilanci in rosso degli ultimi anni.
Il piano di risanamento, i cui dettagli non sono ancora stati resi noti, prevede comunque che l’operatività de vettore non cessi (a causa dell’emergenza, tuttavia, la compagnia ha già comunicato che fino al 30 giugno non verranno operati voli), oltre al fatto che la quota di maggioranza in precedenza detenuta dal governo tailandese scenderà al di sotto del 51%.