Crisi turismo, Astoi detta la linea al governo
«La sopravvivenza delle nostre imprese è a rischio» e, nonostante sia evidente che il settore turistico è il più colpito, «c’è ancora un’ampia sottovalutazione del problema da parte delle istituzioni». Parte da qui il commento di Pier Ezhaya, neo eletto presidente Astoi, alle misure adottate in questi mesi dal governo. Un intervento che completa e arricchisce il servizio pubblicato nei giorni scorsi sulle falle dei decreti salva-turismo, ribadendo il ruolo-chiave dell’associazione dei t.o. in questa fase di emergenza. Una nuova discesa in campo che arriva alla vigilia della richiesta, da parte del governo Conte, di un’ulteriore proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021.
FONDO PERDUTO: SÌ, MA QUANDO? «Come sappiamo – afferma Ezhaya – di fatto ancora nessun aiuto economico è arrivato nelle casse delle imprese che attendono le risorse a fondo perduto stanziate lo scorso maggio dal decreto Rilancio prima (25 milioni) e dal decreto Agosto poi (ulteriori 240 milioni). Temiamo che i tempi per l’erogazione di tali contributi non siano brevi: teoricamente, dal 9 ottobre, il ministero avrebbe 30 giorni lavorativi per procedere, ma sappiamo che non si tratta di un termine perentorio e che si dovrà attendere anche l’autorizzazione da parte della Commissione europea sulla deroga al Temporary Framework, che fissa la soglia sugli aiuti di stato a 800.000 euro».
«Le imprese del comparto – prosegue il presidente – si trovano in una situazione di estrema sofferenza e non potranno resistere a lungo. Immaginare che gli aiuti, per via delle varie complicazioni burocratiche, arrivino nei primi mesi del 2021 è impensabile e non vorremmo certamente dover dire che “ormai è troppo tardi”. Come più volte detto, non abbiamo bisogno di qualcuno che ci porti i fiori sulla tomba, ma di qualcuno che ci aiuti a non morire. Inoltre, le risorse stanziate sul Fondo perduto per tour operator e agenzie di viaggi riguardano la perdita di fatturato subita da marzo a luglio 2020, ma le imprese sono a tutt’oggi a fatturato zero e lo rimarranno ancora per lungo tempo. È quindi improrogabile e indispensabile rifinanziare il Fondo almeno per il periodo da agosto a dicembre».
AMMORTIZZATORI SOCIALI. «Situazione analoga è quella sulla cassa in deroga che, per le imprese del turismo, dovrebbe essere prolungata ben oltre il 2020. Anche in tal caso – dichiara Ezhaya – le imprese hanno potuto resistere finora soprattutto grazie all’utilizzo degli ammortizzatori sociali e pensare che la proroga possa arrivare last minute, come quella giunta con il decreto Agosto, non aiuta».
AVANZO BONUS VACANZE. Altro tema, per Astoi, è l’avanzo di quanto stanziato (2,4 miliardi) per il Bonus Vacanze. «Ad oggi – informa il numero uno dell’associazione che fa capo a Confindustria – sono stati generati un numero di bonus pari a 706.139.850 euro, ma su questo importo ne sono stati fruiti finora solo meno della metà. Considerando anche che il bonus avrà validità fino al 31 dicembre 2020, il trend non è affatto positivo e, pur nelle più ottimistiche previsioni, rimarrà inutilizzata una somma superiore a 1,5 miliardi».
«È uno di quei casi – commenta Ezhaya – in cui non avresti mai voluto avere ragione, ma questa è la cronaca di un disastro annunciato. A questo proposito, ci auguriamo vivamente che il Mibact redistribuisca l’avanzo del bonus a beneficio di tutta la filiera del turismo, compresi tour operator e agenzie di viaggi. Torniamo a ribadire che uno stanziamento così importante, a beneficio di una sola componente della filiera turistica, denota una scarsa visione di insieme e penalizza il comparto del turismo organizzato».
RIAPERTURA CORRIDOI TURISTICI. «Come sappiamo – prosegue il presidente – ad oggi i flussi turistici possono muoversi all’interno dei Paesi dell’Unione europee, mentre sono escluse tutte le mete turistiche extra Schengen, che sono di fatto quelle programmate dai t.o. Questa situazione non consente alle imprese di salvarsi da sole. Per questo Astoi ha avviato un fluido e costruttivo canale di comunicazione con il ministero degli Affari esteri, volto ad esaminare la possibilità di riaprire alcuni corridoi turistici, tenendo conto della situazione attuale e di tutte le limitazioni imposte dall’emergenza».
«Senza la riapertura di almeno alcune destinazioni (sia lato outgoing che lato incoming) per gli operatori del settore sarà il tracollo. La nostra proposta – conclude Ezhaya – è di adottare il modello crociere che prevede l’effettuazione di un tampone veloce prima di partire e quello di un tampone veloce al rientro in Italia. Il paradosso è che sono aperti Paesi europei che hanno più di 15mila contagi al giorno e sono chiusi Paesi extra europei che ne hanno 200. E questo avviene solo per un tema di Paese “Schengen/non Schengen”. Non è arrivato il momento di superare questa barriera? Confidiamo quindi che si possa giungere aduna soluzione che da un lato garantisca la massima sicurezza per i viaggiatori, dall’altra permetta alle imprese turistiche di provare a salvarsi con le proprie forze e il proprio lavoro».
Un’analisi, quella di Astoi, che si conclude con un vero e proprio appello: «Quello che deve essere chiaro al governo, al Parlamento e alle istituzioni è che non si può più perdere tempo. Servono interventi concreti, veloci ed efficaci».