Crisi turismo scolastico, attivo il comitato di adv

06 Marzo 07:00 2020 Stampa questo articolo

«Era nell’aria, ma uno stop delle gite fino al 3 aprile non me lo aspettavo». Sono le parole di Giorgia Lechner, titolare dell’agenzia di viaggi Pyrgos e figlia di Alessandro, vice presidente del neo Comitato delle Imprese operanti nel settore del turismo scolastico e dei viaggi di studio, costituito lunedì 2 marzo – lo stesso giorno della maxi protesta delle adv al Mise – e già forte di oltre 80 associati, «con il numero in costante aumento e le presenze che coinvolgono tutta Italia, da nord a sud», spiega l’agente, tra le principali promotrici dell’iniziativa.

Alla guida del comitato c’è Paolo Radici di Radici Viaggi, che inizialmente aveva creato – sempre in questo periodo di emergenza sanitaria – una class action di adv del nord: «Abbiamo scelto di unirci e di porci come punto di riferimento per la nostra nicchia – prosegue Giorgia Lechner, che con la sua agenzia di viaggi ha un fatturato che per il 90-95% è fatto di viaggi d’istruzione e deve rendere conto a 14 dipendenti – È urgente far arrivare il nostro messaggio e sensibilizzare l’opinione pubblica, perché allo stato attuale siamo sempre stati rappresentati in modo marginale e bisogna far capire come gira effettivamente il turismo scolastico. C’è confusione, oltre che una mancata applicabilità delle norme».

È una questione di liquidità, che manca e fa intravedere per molti il rischio concreto di chiusura. «Noi facciamo dei contratti di programmazione, soprattutto con le compagnie aeree, di linea e low cost. Un contratto in particolare ha superato un milione di euro, e dobbiamo rispettarlo. In questo momento tutto entra in discussione, e certi accordi diventano molto complessi economicamente, e possono prevedere delle penali salate – prosegue Lechner – Il discorso si complica ancora di più quando parliamo di fornitori esteri, come nel caso di Czech Airlines, che in sostanza non vuole rimborsare nulla e applica una penale al 100%».

Intanto, nell’attesa di partecipare a incontri come quello pianificato con l’Associazione Nazionale Presidi ed evitare l’apertura di innumerevoli contenziosi, oltre che sperare nei contenuti di un prossimo decreto che dovrebbe appunto dare un forte sostegno al turismo, il Comitato sostiene, “con riferimento ai viaggi d’istruzione scolastica – assegnati con bando dai singoli istituti alle imprese operanti nel settore – di confermare la piena condivisione della sospensione adottata dal governo. Nel contempo, però, va evidenziato che i provvedimenti adottati si sono caratterizzati per l’atecnicismo della formulazione normativa con cui è stata prevista la sospensione, non seguita dalla specifica regolamentazione legislativa riguardante i contratti conseguenti all’aggiudicazione dei bandi”.

Peraltro, prosegue la nota, “si è indicata, come norma applicabile per l’esercizio del diritto di recesso, l’articolo 41 del Codice del Turismo che fa riferimento al diritto di recesso conseguente a circostanze imprevedibili e straordinarie verificatesi nel luogo di destinazione del viaggio, anziché in quello di partenza. Ne è conseguita una situazione giuridicamente ingestibile, che sta esponendo tutti i soggetti interessati a gravissime conseguenze economiche”.

Il decreto salva-turismo, specifica il Comitato, “non tiene conto che le imprese aggiudicatarie dei bandi hanno, nella gran parte dei casi, anticipato con proprie risorse finanziarie i pagamenti e che, quindi, il rapporto giuridico da far valere è quello tra le imprese organizzatrici e i fornitori (anche esteri), con conseguente inapplicabilità del principio dei voucher. Anche con riferimento alle restituzioni degli importi corrisposti dagli istituti scolastici e già utilizzati dalle imprese organizzatrici per i pagamenti, il meccanismo dei voucher non è applicabile in quanto dette imprese hanno avuto i contratti in base a bandi e non hanno alcuna garanzia di vincerne nuovi ed eventuali successivi del medesimo istituto”.

“Per superare la drammatica e insolubile situazione in essere chiediamo che il governo promuova un incontro urgente con la partecipazione del Miur, dell’Anp e delle imprese del settore, finalizzato a definire i possibili contenuti di un intervento legislativo mirato a regolare, autonomamente e direttamente, gli effetti della sospensione sui contratti e a prevedere misure di contenimento del relativo impatto economico ai danni delle aziende e delle famiglie, coinvolgendo anche i rappresentanti delle principali compagnie aeree interessate”, chiude il comunicato.

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Giulia Di Camillo
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