Crisi Valtur, incontro al Mise con i sindacati
Nonostante l’empasse post elettorale, il ministero dello Sviluppo economico ha convocato per il 15 marzo il management Valtur e i sindacati. L’obiettivo è fare chiarezza sul futuro dell’azienda di proprietà dell’Investindustrial di Andrea Bonomi che, nei giorni scorsi, avrebbe chiesto il concordato con prenotazione, con la “riserva” di presentare un piano di risanamento nei termini fissati dal giudice.
A riferirlo è la Filcams Cgil, secondo cui la richiesta di concordato durante l’avvio della stagione estiva e “senza nessuna prospettiva per il proseguo delle attività” è un “atto gravissimo e irresponsabile”. «Una strada peraltro intrapresa senza che sia stato svolto alcun incontro, nemmeno informativo, con le organizzazioni sindacali», afferma il segretario nazionale Luca De Zolt.
«Non si capisce quale sia stata la decisione maturata nella mente dell’investitore, ma aprire la strada di un concordato senza nessuna ipotesi industriale non ci sembra una scelta coerente con l’immagine che Bonomi vuole dare di sé come del finanziere illuminato attento all’economia reale», aggiunge il sindacalista.
Riguardo all’incontro al Mise, “se l’attuale proprietà non si presenterà con un piano di rilancio, chiedemo al ministero di farsi parte attiva per il mantenimento del perimetro e dell’occupazione dei villaggi Valtur e del tour operator. Anche visto il recente investimento di Cassa Depositi e Prestiti nella società, non si può consentire a Bonomi di buttare un operatore del peso di Valtur, con un danno enorme per i territori dove insistono i villaggi e per tutto il sistema turistico italiano”, conclude la Filcams Cgil.
Va ricordato, infine, che è fissata per il 13 marzo al Tribunale di Milano la vendita all’asta di alcune proprietà immobiliari e partecipazioni azionarie della Valtur Spa in amministrazione straordinaria dall’ottobre 2011. Tra le proprietà battute, i villaggi Capo Rizzuto e Favignana, entrambi nel portafoglio della nuova Valtur.
