Crociere, Carnival prolunga lo stop negli Usa fino ad aprile
Anche Carnival Cruise Line sospende le crociere negli Stati Uniti – come avevano giù fatto altre compagnie, tra cui Norwegian Cruise Line – fino al 31 marzo. Il gruppo ha anche annunciato altre cancellazioni di crociere programmate dopo tale data.
Carnival ha dichiarato in un comunicato di aver già informato i passeggeri e gli agenti di viaggi delle cancellazioni e delle opzioni a loro disposizione: un rimborso completo di quanto pagato o un credito con benefit aggiuntivi per viaggi futuri e spese a bordo.
«Siamo spiacenti di deludere i nostri clienti, anche perché nei sistemi di prenotazione riscontriamo un chiaro aumento della domanda per le crociere», ha detto Christine Duffy, presidente di Carnival Cruise Line. La compagnia di crociere con sede negli Stati Uniti è rimasta paralizzata dall’inizio della pandemia Covid-19, con milioni di perdite per aziende e lavoratori.
Carnival Cruise Lines ha comunque annunciato che tutte le sue navi che operano da porti statunitensi non effettueranno viaggi fino al 31 marzo e ripartiranno quindi ad aprile. La compagnia ha incluso anche un elenco di cancellazioni di viaggi programmati dopo il 31 marzo, perché le attuali linee guida dei Centers for Disease Control (Cdc) non ne consentono l’esecuzione, spesso perché la durata è più lunga di quella consentita: quelle da Galveston, in Texas, sulla Carnival Freedom restano ferme fino al 10 aprile; quelle di Carnival Miracle da San Diego e San Francisco fino a settembre.
Ma ci sono anche restrizioni specifiche dettate da alcuni Paesi, come nel caso dell’Australia, che impediscono le crociere.
Il brand Holland America Line – di Carnival Corporation – estende la pausa al 30 aprile, comprese le partenze di Alaska, costa messicana, costa del Pacifico, Caraibi, Mediterraneo e Canada / New England.
L’altro marchio, Princess Cruises, sospende le crociere fino al 14 maggio per Caraibi, costa della California, Alaska, Europa.
A novembre, le autorità sanitarie statunitensi hanno affermato che il rischio di contrarre il Covid-19 sulle navi da crociera è del livello 4, ovvero molto alto, e hanno raccomandato alle persone di evitare i viaggi sulle navi da crociera, comprese quelle fluviali, in tutto il mondo. Dal 30 ottobre non vi è alcun divieto ufficiale di salpare per le navi da crociera, ma i Centers for Disease Prevention and Control hanno stabilito condizioni estremamente rigorose per un ritorno all’attività.
Secondo Clia, la paralisi del settore nel 2020 ha causato una perdita complessiva di 77.000 milioni di dollari a livello globale, 518.000 posti di lavoro e 23.000 milioni di dollari di stipendi. Ma l’associazione delle compagnie di crociera lancia un segnale di ottimismo. Secondo i dati contenuti in un rapporto Clia di fine 2020, “Il 58% dei turisti internazionali che non ha mai fatto crociere molto probabilmente lo farà nei prossimi anni”.