by Redazione | 3 Dicembre 2024 11:41
Naviga alla grande la crocieristica “made in Europe”, una filiera che nel continente genera ogni anno un giro d’affari complessivo di 55,3 miliardi di euro e assicura 400mila posti di lavoro.
In Italia l’incidenza di questo segmento è davvero marcata, con un giro d’affari di14,7 miliardi e quasi 100mila posti di lavoro, il che significa un quarto della quota mercato dell’intero continente. È quanto emerge dal rapporto intitolato proprio “Made in Europe” diffuso da Clia, l’associazione internazionale delle compagnie crocieristiche, secondo cui nei prossimi 12 anni, con un investimento di 57 miliardi di euro, nei cantieri europei verranno costruite 72 delle 76 navi da crociera del mondo (pari al 97% sul totale), di cui 40 solo in Italia (il 52,6%).
Secondo lo studio, la crocieristica rappresenta ormai l’80% del valore degli ordini di navi commerciali per i cantieri europei e coinvolge aziende europee in tutta la catena del valore, dai fornitori delle piastre d’acciaio per lo scafo alle attrezzature di bordo ad alta tecnologia, fino all’allestimento degli interni. Sempre in base a quanto riportato da Clia, oltre l’80% delle forniture utilizzate dai noti cantieri Meyer Werft proviene da aziende europee; una nave costruita da Chantiers de l’Atlantique a Saint-Nazaire, in Francia, è composta quasi interamente da materiali europei (dalla Francia il 70%, dal resto d’Europa il 28%, mentre Fincantieri in Italia conta 10.000 dipendenti propri ma genera almeno altri 90.000 posti di lavoro).
Inoltre, i rapporti tra imprese fornitrici e compagnie tendono a stabilizzarsi nel tempo: un esempio eclatante proviene dalla Grecia, dove delle 110 aziende fornitrici della Panhellenic Ship Suppliers & Exporters Association, 90 forniscono navi da crociera da più di 20 anni.
«L’Europa è leader mondiale nella costruzione di navi complesse e innovative e la crocieristica è parte fondamentale di questo cluster industriale – sottolinea Samuel Maubanc, direttore generale Clia Europa – E considerando che quasi tutte le navi da crociera del mondo sono costruite nei cantieri europei, il settore crocieristico è fondamentale affinché l’Europa possa rimanere competitiva e mantenere questa eccellenza industriale. Il settore crocieristico è inoltre motore di innovazione che investe oggi in nuove tecnologie e nuove soluzioni energetiche sostenibili che si applicheranno in futuro a tutto il settore marittimo».
Inoltre, come viene evidenziato dal rapporto Clia, l’impatto economico della crocieristica non si esaurisce con il varo di una nave ma prosegue per decenni, moltiplicando sul territorio il valore di costruzione della nave stessa. In Europa si contano più di 350 porti (di cui 60 in Italia) e ogni volta che una nave attracca in uno di essi genera sviluppo delle comunità costiere e dei fornitori della zona, anche perché le compagnie si impegnano a utilizzare e diffondere i prodotti locali.
I crocieristi sono fonte di spesa diretta, che in media è di 700 euro per passeggero nelle città portuali durante una crociera di sette giorni, che in Italia ammonta in totale a 1,4 miliardi di euro l’anno. Inoltre, più del 50% dei crocieristi torna a visitare le località negli anni successivi, mostrando l’efficacia delle crociere quale strumento di marketing turistico e territoriale. A ciò si deve sommare la spesa delle compagnie per gli approvvigionamenti (2,4 miliardi di euro l’anno), nei cantieri navali (2,6 miliardi) e per gli stipendi (3 miliardi l’anno).
«L’Italia continua a essere il Paese europeo più amato dai crocieristi – aggiunge Francesco Galietti, direttore di Clia Italia – E anche quello che in Europa più beneficia in termini economici. Oltre ad essere meta turistica ambita e sempre più frequentata, vede la presenza di tante eccellenze: da chi costruisce le navi ai porti e ai terminal, dalle migliaia di aziende fornitrici agli operatori turistici. Tutto questo consente al nostro Paese di mantenere e sviluppare know-how, competenze, attrattività per il settore, che nei prossimi anni dovrebbe continuare nel trend di crescita dimostrato in questi anni».
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