Crociere, next normality tra last minute e prossimità
Un’estate da gestire al meglio per creare le condizioni della vera ripresa. È uno degli obiettivi su cui concordano i protagonisti dell’industria crocieristica, che si sono confrontati durante la tavola rotonda alla Bit di Milano “La next normality delle crociere tra flessibilità e offerta polarizzata”.
Si prospetta una stagione ancora legata al turismo di prossimità per le crociere, con una domanda last minute che spesso diventa last second. I protocolli continuano ad evolvere e da aprile hanno riportato le escursioni in libertà anche nel Mediterraneo, ma le misure di sicurezza prese in questi due anni per i viaggi in mare hanno consentito alle navi di essere considerate tra i posti più sicuri al mondo.
Da qui si riparte per immaginare il futuro e quella che sarà la next normality.
«Abbiamo a che fare con un settore solido e con una clientela fedele – ha spiegato il direttore di Risposte Turismo, Anthony La Salandra – I repeater hanno costituito la base da cui ripartire nel biennio pandemico e per il 2022 ci aspettiamo oltre 7 milioni di movimenti passeggeri. Per un ritorno completo di 12-13 milioni di movimenti dovremo attendere il 2023. Già oggi il value for money delle crociere è una leva fortissima per il booking, grazie all’ottimo rapporto qualità/prezzo. Per quanto riguarda il Mediterraneo, il 2022 vede oltre il 70% di clienti europei. Da rilevare il fatto che rispetto al pre pandemia, le compagnie si sono impegnate a imbarcare in tanti più porti, che prima erano stati soprattutto di transito. C’è stata un’accelerazione di nuove strutture di accoglienza passeggeri: pensiamo, per esempio a Ravenna, Messina, Taranto, o al rinnovamento del porto di La Spezia».
Sull’aumento del numero di porti di imbarco è intervenuto anche Leonardo Massa, managing director di Msc Crociere: «Per l’estate abbiamo 11 navi nel Mediterraneo e 15 porti di imbarco in Italia; è una stagione da gestire per consolidare la ripresa. Eravamo ottimisti dopo l’estate 2021 e avevamo fatto investimenti importanti sul winter, prima di essere colpiti dalla quarta ondata. A fine gennaio c’era rinnovato entusiasmo con la ripresa del booking, fino allo scoppio della guerra. Dopo tre settimane di rallentamento, da metà marzo è ripartita la richiesta. Prevale il turismo di prossimità; in Nord Europa, invece, abbiamo purtroppo dovuto chiudere il porto di San Pietroburgo e abbiamo rinnovato l’offerta per i fiordi».
Massa ha parlato anche di un modello di business in evoluzione, con la pandemia che «ha accelerato la digitalizzazione, aprendo sfide interessantissime per un’industria che crede nella crescita e nello sviluppo di lungo periodo. La sola nave come infrastruttura ed elemento di attrazione è tanto, ma non basta più. E allora abbiamo sondato territori non ancora navigati che ci hanno portato all’isola di Ocean Cay, agli investimenti infrastrutturali importanti come il terminal di Miami o l’offerta di New York tutto l’anno. Il prodotto crociera è sempre più legato al tipo di esperienza in grado di offrire, e il futuro ci mette di fronte a macro temi come la sostenibilità e l’overtoursim che tornerà. Nel presente c’è una stagione passate da last minute a last second, con una voglia di vacanza e con standard che hanno reso le navi il posto più sicuro».
Dei trend del momento ha parlato anche Gianni Rotondo, general manager Emea di Royal Caribbean International: «C’è un fortissimo spostamento verso la scelta digitale della vacanza; inoltre al momento si prediligono le destinazioni da poter raggiungere in auto, ed è per questo che abbiamo arricchito l’offerta di porti di imbarco; e ancora, si preferisce la scelta dell’ultimo minuto. Questa può essere un’opportunità per l’Italia, mercato tradizionalmente last minute: prima ad aprile avevamo già riempito circa il 94% delle navi, soprattutto da America e Regno Unito; quest’anno siamo intorno al 50%, quindi le agenzie italiane possono trovare ancora disponibilità. La flotta a breve sarà al completo, a bordo si vive un’esperienza di normalità e nel Mediterraneo sta arrivando Wonder of the Seas, la nave da crociera più grande del mondo. La sua logica è quella di offrire a bordo una personalizzazione di vacanza, a seconda di ciò che il cliente cerca; suite, area bambini, vacanza attiva, relax. L’importanza dell’Italia per noi sta tornando a crescere, abbiamo livelli di prenotazioni migliori del 2019; siamo tornati a investire in comunicazione, oltre al grande investimento nelle infrastrutture in alcuni porti italiani, ovvero Ravenna, La Spezia e Fiumicino, di oltre mezzo miliardo di dollari».
Costa Crociere si è preparata al 2022 lanciando a ottobre scorso un nuovo posizionamento, come ha raccontato il country manager Carlo Schiavon: «Abbiamo lavorato per creare sempre maggiore valore e creare arricchimento attraverso l’esplorazione a bordo e a terra: da una parte la collaborazione con tre chef stellati e il nuovo progetto di ristorazione Archipelago; dall’altra le soste a terra più lunghe di sempre e la rivisitazione dei tour in collaborazione con National Geographic Expedition e Kel 12. La pandemia ci ha abituati a una maggiore flessibilità; abbiamo imparato a rispondere rapidamente agli stop & go, sperando non che non ce ne siano altri, e a rispondere al mercato con un’offerta rinnovata. L’estate sarà mediterranea, incentrata sulla qualità e sulla varietà di servizi offerti; importante anche il ritorno di alcune destinazioni geografiche, come Istanbul».
L’offerta diventa costruzione di un «universo intorno al cliente», come ha spiegato Francesco Paradisi, senior business development manager Italia, Francia, Malta, Cipro e Nord Africa di Norwegian Cruise Line: «Ncl ha da sempre uno spirito innovatore e nel segmento contemporaneo lavora a essere la “prima della classe”, con un’esperienza a 360 gradi. Ecco perché, con questo gioco di parole, esordisce ad agosto in Europa la Prima class con Norwegian Prima, che è l’evoluzione del nostro spirito di freestyle. Puntiamo a un mercato un po’ più altospendente del mass market. Siamo un brand internazionale e il cliente italiano che ci sceglie è abituato a un ambiente multilingue. Abbiamo un forte impegno estivo sul Mediterraneo e allo stesso tempo stiamo lavorando sul lungo raggio di qualità, che sta tornando; abbiamo infatti ampliato i porti di imbarco Usa con il Texas oltre alla Florida, abbiamo cinque navi in Alaska, e spingeremo sul mercato italiano i pacchetti combinati di crociera e fly & drive».
Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali
Guarda altri articoli