Cronaca di un aperitivo virtuale con Skal Roma
Siamo a Roma, è luglio inoltrato. Sono le 14.45 in punto di un bollente giovedì post pandemia. Il mondo degli eventi, così come quello del turismo organizzato, è ancora in un penoso stand by. Squilla il citofono, c’è un pacco per te. È una sorta di mistery box, se non fosse per il prosecco che si intravede dalla scatola. Dal corriere un monito: «Lo metta in frigo. Non lo apra fino alle 18.30». Un’illogica allegria, per dirla con Gaber, ti pervade.
A quell’ora prenderà il via su Zoom, una delle piattaforme di web conferencing più in auge al tempo del Covid, la prima conviviale online di Skal Roma, associazione già attivissima in rete con le sue Academy (l’ultima, il 16 luglio, con Raffaele Pasquini di Aeroporti di Roma), pronte a ripartire il prossimo settembre. Nella scatola bianca poco prima recapitata un vero e proprio “kit aperitivo” per il tradizionale brindisi Skal di metà anno. Un rito che si reinventa in chiave moderna, sintesi perfetta della volontà del trade di ripartire con una marcia in più. Certamente più tecnologica e sensibile ai temi della sicurezza.
In video appaiono i soci, i membri del direttivo, gli ospiti. Un viso in ciascun riquadro. Una storia di turismo per ogni volto. C’è la segretaria Giada D’Aleo, maestra di cerimonie con il responsabile comunicazione e past president Antonio Precario. È lui a raccontare come il format della conviviale online sia stato «già sposato all’estero da altri club, dal Brasile all’Australia». La parola passa subito a Paolo Bartolozzi, presidente dell’associazione. «Non abbiamo mai smesso di lavorare – ricorda – Skal Roma è uno dei motori di Skal Europe. La mission definitiva? Supportare le aziende con strumenti come il marketplace Visit Rome With Skal».
Fatti gli onori di casa, non resta che alzare i calici. La box si spalanca su un bendidio di finger food firmato NutriMENTI-AMO, azienda nata per “servire” il nuovo mondo degli eventi virtuali. C’è il cubotto di parmigiana alle melanzane, il cilindro di frittatina allo zafferano. E ancora il pacchero di Gragnano in farcia di cinta senese. C’è finanche il millesimato che accompagna questo brindisi distanziato. C’è l’Italia, tutta la sua genuinità e creatività, in questa scatola simbolo della rinascita che verrà.