C’è chi ha ricevuto il tanto atteso contributo a fondo perduto e molti altri agenti di viaggi che aspettano, mentre la pandemia e le restrizioni tengono ancora sotto scacco il mondo e il turismo di fatto non può ripartire.
Ma sono ripartiti ancora una volta da una protesta – la quarta manifestazione nazionale – gli agenti di viaggi che si sono riuniti in piazza del Popolo, a Roma, per il “D-Day. Il giorno della dignità”. Un evento promosso e organizzato da Maavi, il comitato spontaneo delle adv, con il supporto di Fiavet Lazio e del suo presidente Ernesto Mazzi.
Sono arrivati da Trentino, Sardegna, Veneto, Sicilia, Puglia, Lombardia, Toscana, Marche, ovviamente Lazio, Liguria gli oltre mille agenti, con l’obiettivo di reclamare un aiuto che finora è stato insufficiente per un settore che, non si stancano di ricordare gli organizzatori ormai da mesi, vale il 13% del Pil dell’Italia.
Bandiere e striscioni hanno colorato la piazza in una Roma finalmente assolata. Richiesta unanime la dignità, il diritto a svolgere il proprio lavoro. «La situazione è allo stremo, i criteri con cui sono stati distribuiti i contributi a un’analisi approfondita non sono spiegabili – ha ricordato la presidente nazionale di Maavi Enrica Montanucci – Tanti, pur avendo una situazione regolare, non hanno ricevuto i fondi. Maavi ha avuto l’istinto di scendere in piazza per difendere direttamente i nostri diritti, mai avremmo voluto entrare in conflitto con le altre associazioni. Nonostante le polemiche, siamo ancora convinti che nei numeri e nell’unione arrivano risposte più concrete. Ribadisco il mio invito alle associazioni di andare avanti tutti insieme».
La manifestazione, di fatto, non ha raccolto il favore di altre associazioni del turismo organizzato. Tra i motivi della spaccatura: l’opportunità di manifestare in un momento in cui sono in vigore limitazioni agli spostamenti tra regioni disposte dal decreto legge; la fase vissuta dall’esecutivo, con il paventato rischio di una crisi di governo.
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Le richieste che i partecipanti, in arrivo da centro, nord e sud Italia – guidati dalla presidente nazionale – hanno portato in piazza per ottenere risposte dal governo sono state:
- la redistribuzione dei fondi rimasti dal primo fondo perduto febbraio-luglio 2020, con cui si richiede: la revisione dei criteri per le fatturazioni da intermediazione con incremento della base di calcolo almeno al 70% rispetto al 15% medio considerato; la riapertura della presentazione delle domande per almeno 48 ore per chi non ha potuto depositare istanza a causa di errori dei consulenti; sostegno alle startup per il pari periodo
- incremento del fondo perduto con estensione dal 1° agosto 2020 al 31 marzo 2021 per un importo di almeno 650 milioni di euro
- revisione dei criteri di calcolo del fondo perduto con valutazione del 15% su 74 ter e 90% su intermediato e corrispettivi
- anno fiscale bianco per il 2020 e primo semestre bianco per il 2021
- detassazione delle vacanze, che va a sostituire la misura del bonus vacanze
- credito di imposta per gli affitti fino a giugno 2021
- sostegno economico alla persona per i titolari di impresa per almeno sei mesi
- sostegno economico a partite Iva, commerciali, consulenti e startup per tutto il periodo di fermo
- cassa integrazione in deroga fino a giugno 2021
- apertura di corridoi turistici sull’esempio di quanto già realizzato da altri Paesi europei.
Al termine della manifestazione, Enrica Montanucci è stata ricevuta al Mibact dal sottosegretario al Turismo Lorenza Bonaccorsi che ha garantito che i soldi per i pagamenti che mancano sono disponibili. «Ci ha dato risposte in merito ai pagamenti sospesi e ha dichiarato l’apertura il 13 gennaio, grazie a questa manifestazione, di un tavolo di tutte le associazioni, tra cui anche Maavi, per ragionare sul futuro – ha spiegato Montanucci – Oggi è stato un grande successo, Maavi ha assunto un valore importante anche a livello istituzionale. Siamo la voce degli agenti di viaggi in Italia e ne siamo orgogliosi».