Da Airbus a Marriott: il report Brand Finance

Da Airbus a Marriott: il report Brand Finance
10 Febbraio 07:00 2020 Stampa questo articolo

Ferrari è il più forte (94.1 su 100 il suo score), mentre Amazon quello con più valore. Si apre con una nuova Top 500, aggiornata a gennaio, il 2020 di Brand Finance, società leader mondiale nella valutazione economica dei brand, che vede l’azienda di Jeff Bezos nettamente al primo posto con una valutazione di oltre 200 miliardi di euro (+18% sullo scorso anno) e le altre due posizioni del podio dominate sempre da una coppia di player hitech americani: Google e Apple.

Quarta in classifica? Un’altra statunitense, Microsoft. C’è di più, però. Perché scorrendo il ranking e superando i big dell’online ci si accorge del peso specifico che hanno una serie di attori del travel come Boeing (76°), che perde la 42ª posizione in un momento storico in cui il Gruppo fa i conti con la prima perdita annuale dopo vent’anni – pari a 636 milioni di dollari – e la grande crisi del 737 Max.

Non proprio alle calcagna, ma quasi, c’è Airbus (131°), reduce da un 2019 forte di oltre 850 consegne a 99 clienti. Al 172° gradino della Top 500 di Brand Finance troviamo, invece, Hilton Hotel & Resorts, che alle spalle si ritrova Airbnb (174°), in ascesa, e Booking (178°) che, al contrario, perde una trentina di posizioni rispetto al 2019. Tris di vettori Usa tra la 200ª e la 250ª posizione. A partire da Delta Air Lines (201ª), che ha da poco annunciato ricavi record da 47 miliardi di dollari e prosegue le sue trattative con Alitalia su cui vorrebbe investire non oltre 100 milioni; seguono American Airlines (209ª) e United (232ª).

Più giù spazio a Emirates (297ª), in crescita grazie all’attrattività di Dubai, dal prossimo 20 ottobre teatro di un’Esposizione Universale che promette grandi numeri con la carica dei suoi reseller: in tutto, sarebbero circa mille in tutto il mondo. E figuriamoci se, in mezzo a questi 500 super brand, poteva mancare Marriott, altro colosso degli States che occupa la 341ª posizione e oggi, dopo aver siglato centinaia e centinaia di accordi conta qualcosa come 1,38 milioni di stanze nei suoi 7mila e passa hotel sparsi in ogni parte del globo.

Scorrendo in basso si arriva fino a Ctrip.com (369°), portale numero uno del turismo cinese, a El Corte Inglés (401°) che ha la sua divisione viaggi, e Royal Caribbean International (412ª), compagnia crocieristica con base a Miami posseduta da Royal Caribbean Cruises Ltd, con in servizio una quarantina di navi e l’attesissimo varo di Odyssey of the Seas, seconda unità della classe Quantum Ultra pronta a solcare i mari nordamericani a novembre.

Chiudono la lista prima il Gruppo alberghiero Hyatt, che entro il 2022 dovrebbe aprire 200 strutture in America, e il vettore Air China, che – in attesa di ripristinare la questione coronavirus – continua i suoi investimenti in Italia e per la prossima estate prevede 24 collegamenti no stop alla settimana in partenza da Roma e Milano per Pechino, Hangzhou e Shanghai.

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Giulia Di Camillo
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