Da Neckermann a Intourist: travolti dal crac Thomas Cook
Da tempo considerato “il” brand del turismo organizzato nel mondo, Thomas Cook Group è stato l’emblema della filiera turistica fatta sistema. Fondato nel 1841, e quindi con 178 anni di storia alle spalle, il Gruppo fino a 24 ore fa, ovvero prima della dichiarazione di fallimento, vantava l’operatività di 13 società nel tour operating il cui destino è ora in bilico. Si tratta du Thomas Cook Uk, Tcg Germania, Tcg Belgio, Tcg Olanda, Tcg Francia, Tcg Cina, del t.o. britannico Airtours, di Neckermann in Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, di Neckermann Reisen in Austria e Svizzera, del danese Spies, del finlandese Tjareborg, dello scandinavo Ving, del russo Intourist.
Nel settore aereo, il Gruppo controlla invece l’attività di quattro compagnie per una flotta complessiva di 117 aeromobili. Oltre ai tre vettori brandizzati detti “The Three Sisters” – ovvero Thomas Cook Airlines Uk, Thomas Cook Airlines Balearics e Thomas Cook Scandinavia – c’è la tedesca Condor Airlines, acquisita nel 2001, che stando all’agenzia tedesca Dpa avrebbe fermato solo parzialmente le partenze.
A completare lo scenario delle attività del Thomas Cook Group, un’ampia gamma di strutture ricettive raggruppate nei brand Casa Cook Hotels, Sentido Resorts, Sunprime Hotels, Cook’s Club, Aldiana Club Resorts, Sunwing Family Resorts, SunConnect Resorts e SmartLines Hotels.
Significativo l’impatto del Gruppo anche a livello occupazionale con circa 22mila dipendenti, di cui 9mila in Gran Bretagna e il restante in buona parte d’Europa e della Cina.
I principali azionisti dello storico Gruppo risultano essere il cinese Fosun International con il 18% di azioni, fondata dal magnate cinese Cuang Ciang Guo, Invesco (15% di quote), Standard Life Investments (10%), mentre le restanti quote sono rappresentate da un azionariato diffuso, prevalentemente britannico e tedesco, con quote dal 2 al 5%.