Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori delle aziende private e per i dipendenti pubblici a partire dal 15 ottobre. Il decreto recante l’estensione del certificato verde è al varo del Consiglio dei ministri e segue la strada tracciata dopo l’incontro a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi e i sindacati.
La linea del governo è questa: per entrare nelle aziende private e negli uffici pubblici bisognerà essere vaccinati, aver fatto un tampone o essere guariti dalla malattia. L’obbligo, inoltre, dovrebbe essere esteso anche a studi professionali, negozi e ristoranti.
L’obiettivo di Draghi è raggiungere in tre, massimo quattro settimane un numero di persone immunizzate elevato che consenta dunque al Paese di entrare in una “zona di sicurezza”. Come riportato dal Corriere della Sera, il premier ha spiegato ai sindacati la necessità di «tornare alla normalità, con la ripresa delle attività in presenza. Vogliamo estendere il green pass perché è uno strumento che funziona, accettato dalle persone e monitorato».
Nel decreto sarà scritto che i lavoratori senza green pass non saranno licenziati ma sanzionati; le multe andrebbero dai 400 ai 1000 euro.
Quanto alla richiesta di azzeramento del costo dei tamponi da parte dei sindacati, il governo è chiaro: ad oggi verranno incoraggiate a calmierare i prezzi le farmacie che non lo hanno già fatto. Mentre il tampone sarà gratuito solo per le persone “fragili”, con una possibile finestra per chi intende vaccinarsi ma è in attesa.
Il meccanismo dei controlli sarà il medesimo di quello in vigore nei settori dove la certificazione verde è già obbligatoria per i lavoratori. All’ingresso degli uffici e delle aziende bisognerà esibire il pass con il responsabile della verifica che sarà un capo ufficio o un capo reparto. Le ulteriori verifiche circa l’autenticità del certificato possono essere effettuate direttamente ma anche chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine.