Dai cuochi al reputation manager: 250mila posti di lavoro nel turismo
Tanto marketing, oltre a molte figure intermedie nelle offerte di lavoro del settore turistico italiano da qui ai prossimi cinque anni, con una stima di circa 250mila nuovi posti di lavoro. Lo ha rilevato una ricerca condotta dal Centro Studi Turistici per Ebn.tur, l’ente bilaterale del turismo fondato da Assocamping, Assohotel, Assoviaggi, Fiba, Fiepet insieme ai sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil.
Tra le figure professionali più ricercate dalle imprese turistico-alberghiere, infatti, figurano non solo camerieri e cuochi, ma anche esperti delle dinamiche di mercato, specializzati in Itc e social media manager.
Nel dettaglio, solo per il settore del marketing, delle tecnologie e delle nuove comunicazioni si stima un fabbisogno di almeno 12mila marketing manager, 11mila social media manager e 7mila responsabili del customer care, del booking online e dell’emergente settore dell’ereputation management.
Tra le imprese che investiranno molto da qui al 2023 nell’assunzione di personale specializzato e qualificato, primeggiano gli stabilimenti balneari (39%) trasformati in veri e propri resort, gli alberghi (30%) e il settore della ristorazione (28%).
Ma se c’è tanta innovazione nell’offerta lavoro, si riscontra tanta tradizione però nelle modalità di ricerca del personale perché ben il 51% delle ricognizioni avviene ancora col passaparola o contatti diretti, mentre solo il 9% fa ricorso ad annunci su riviste specializzate del settore ed un 8,7% si rivolge ai centri per l’impiego. Molto contenuto, anche se in forte crescita, il canale social al quale ricorre l’8% delle imprese.
Significativo infine il dato relativo alla carente qualificazione delle risorse umane attualmente presenti nel mercato del lavoro del turismo lamentata dal 26% delle imprese interpellate. Un indice molto alto che purtroppo evidenzia il gap ancora esistente tra il mondo della formazione professionale e quello del lavoro.