by Adriana De Santis | 28 Maggio 2019 13:07
Una bella serata milanese in un’elegante villa degli anni ’20, con mosaici nei gradini interni e palme esotiche in giardino. Questa la suggestiva cornice di A Slovenian touch: food, wine and music, per la presentazione della nuova destinazione Istria Slovena, un territorio di 46 chilometri quadrati per 42 chilometri di costa, con quattro comuni diversi fortemente uniti a identificarsi rispetto all’Istria croata. Così le catene alberghiere e le strutture dell’ospitalità di Portorose e Pirano, Isola, Capodistria e Ancarano, si sono presentate a 45 agenzie di viaggi e al mondo incentive lombardo.
Molti gli atout di questo territorio vicino a Trieste e a 4 ore e mezza d’auto da Milano, «tanto cambiato sebbene conservi una matrice culturale che con l’Italia ha in comune la lingua, la cucina mediterranea e i turisti, con 250mila pernottamenti nel 2018, secondi solo agli austriaci» – osserva Igor Novel, direttore dell’ente del turismo di Portorose e Pirano, cuore termale di benessere la prima, con la più grande varietà di massaggi e oltre 6mila posti letto tra alberghi di 3 e 5 stelle, piccola città medievale e culturale la seconda.
Poi c’è Isola, richiamo per famiglie e ciclisti, e Capodistria, forte per infrastrutture sportive e per la crocieristica, in costante aumento. Infine la giovane città di Ancarano, con i suoi vini e l’affascinante paesaggio. Insomma, un pizzico di Mediterraneo, con mare tra i più puliti, e con opzioni per vacanze attive nell’entroterra, ricco di natura incontaminata, autenticità contadina e un’interessante eredità storico-culturale.
«Siamo molto soddisfatti della collaborazione tra i comuni che coprono quest’area straordinaria dell’Istria Slovena, a un passo dall’Italia e con risorse versatili, perfette per soddisfare le esigenze di differenti target», ha sottolineato Aljosa Ota, direttore dell’Ufficio del turismo della Slovenia. Nella destinazione, al quinto anno consecutivo di record per turisti, provenienti per oltre il 70% dai mercati esteri, il nostro Paese la fa da padrone: primo mercato di riferimento (seguito dalla Germania) con il 14% degli arrivi (570mila) e il 12% dei pernottamenti (1.320.000) nel 2018, 104.672 e 224.870, rispettivamente, nel primo trimestre di quest’anno.
«Le esperienze sono la nostra offerta principale: nell’ambito del lusso, anche benessere, e della natura», conclude il manager. Una mission che quest’anno vede due novità di proposte: Slovenia Unique (per esperienze originali) e Vintage Tours (dedicate ad esempio all’olio). Nuova anche la comunicazione, molto personalizzata, come testimonia la recente campagna televisiva Slovenia, a Modo Mio.
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