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Dalla vecchia alla new Alitalia:
in vendita i gioielli di famiglia

alitalia

La vecchia Alitalia vende i suoi prezzi pregiati, mentre quella che verrà (per ora chiamata Ita) affronta le sfide decisive del passaggio del piano industriale in Parlamento. Nello stesso giorno in cui in Senato – nel pomeriggio di lunedì 11 gennaio alla commissione Lavori pubblici – si tiene l’audizione informale del presidente di Italia trasporto aereo, Francesco Caio, e dell’ad Fabio Lazzerini, che illustreranno il piano industriale della società; viene annunciata infatti la vendita di assett importanti di Alitalia Cai, in amministrazione straordinaria.

Assett che Ita avrebbe intenzione di acquisire, con il via libera dell’azionista principale il ministero dell’Economia, come aveva già fatto intendere Fabio Lazzerini durante la presentazione alla stampa del piano industriale dello scorso dicembre.

Secondo quanto disposto dal commissario Giuseppe Leogrande, infatti, sarebbe pronta la modalità di vendita dello storico brand (valutato intorno ai 70 milioni di euro), di alcuni slot di particolare interesse per altri vettori competitor e del programma di fedeltà MilleMiglia.

Per procedere alla vendita, già questa settimana verrà studiato un apposito bando europeo  ma è ancora da verificare la possibilità di mettere all’asta l’intero pacchetto di asset oppure procedere con la vendita separata.

Di certo la messa in vendita di marchio, slot e programma fedeltà è dovuta all’urgenza di assicurare liquidità alle casse della vecchia compagnia alle prese con diverse scadenze e risarcimenti, ma il tutto dovrà avvenire con estrema trasparenza come impongono le normative europee e nel contempo si dovrà avviare il passaggio degli aerei in flotta della vecchia alla nuova Alitalia. La società guidata da Caio e Lazzerini, infatti, avvierà il proprio operativo voli per il mese di aprile.

Nel frattempo, però, a causa della pandemia la compagnia aerea cancellerà per tutto il mese di gennaio i circa 17 voli settimanali da Comiso verso Roma e Milano. Alla base della decisione, secondo la società in as, ci sarebbe lo scarso numero di prenotazioni. Dovrebbero essere garantite, quindi, solo le frequenze da Comiso su Roma e Milano del lunedì e del venerdì.

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