by Redazione | 11 Marzo 2021 12:15
Sostegno di 511 milioni di euro concesso all’Italia dalla Commissione Ue per indennizzare i fornitori di servizi commerciali di trasporto ferroviario di passeggeri a lunga percorrenza (Fs e Italo, ndr) per i danni subiti tra l’8 marzo e il 30 giugno 2020 a causa della pandemia di coronavirus e delle misure restrittive che l’Italia ha dovuto attuare per limitare la diffusione del virus.
L’ok all’erogazione degli aiuti è stato dato alla luce delle restrizioni attuate dal governo italiano volte a limitare la diffusione del coronavirus, tra cui, fino al 3 giugno 2020, un divieto generale di spostamento tra le Regioni, nonché delle altre restrizioni rimaste in vigore anche nel mese di giugno, in particolare un sistema obbligatorio di prenotazione a posti alternati che ha ridotto del 50% i posti disponibili.
Nell’annunciare questo provvedimento il vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, ha spiegato che «la concorrenza nel segmento dell’Alta Velocità in Italia è stata fondamentale per sviluppare servizi con maggiore capacità, frequenza e connessioni, portando a prezzi più bassi e una migliore qualità per i consumatori. Questa misura di aiuto di 511 milioni di euro consentirà all’Italia di supportare gli operatori di passeggeri ferroviari a lunga percorrenza sulle linee commerciali in queste tempi difficili».
L’Italia ha notificato il regime di aiuto di 511 milioni nell’ambito di una misura più ampia destinata a risarcire i fornitori di servizi commerciali di trasporto ferroviario di passeggeri e il governo ha garantito che nessun singolo beneficiario riceverà un risarcimento superiore ai danni subiti.
Il via libera agli aiuti «è l’esito positivo di un proficuo dialogo che l’Italia ha avuto in questi mesi con la Commissione – ha affermato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini – La Commissione ha riconosciuto le ragioni dei nostri operatori ferroviari che da tempo aspettavano questa decisione. Si tratta di una decisione importante che interviene a supporto di un settore, esempio pressoché unico in Europa di vera concorrenza nell’alta velocità ferroviaria». L’interlocuzione con la Commissione Ue, conclude il ministro «continuerà per arrivare quanto prima a un congruo riconoscimento anche delle perdite dovute alla riduzione del fatturato per le limitazioni dei trasporti previste nel secondo periodo del 2020, comprensivo anche del comparto merci».
“Tali restrizioni obbligatorie – si legge nella nota della Commissione Ue – hanno inevitabilmente danneggiato i fornitori di servizi di trasporto ferroviario di passeggeri a lunga percorrenza, al punto che, secondo un attento monitoraggio, nel periodo marzo-giugno 2020, il numero di passeggeri è diminuito di una percentuale che in alcuni casi ha raggiunto il 100% rispetto al 2019, con un conseguente calo significativo delle entrate per i fornitori di servizi di trasporto ferroviario di passeggeri. Inoltre, durante questo periodo di emergenza, gli operatori dei trasporti hanno continuato a sostenere diversi costi, in particolare le spese supplementari per rafforzare le misure sanitarie e igieniche, che hanno provocato gravi problemi di liquidità che rischiano di far uscire gli operatori dei trasporti dal mercato”.
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