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Davos, Wef: l’Italia sale al decimo posto nel travel

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Viaggi e turismo in ripresa post Covid. E se Giappone, Stati Uniti, Spagna, Francia e Germania sono in cima alla lista, l’Italia guadagna due posizioni passando al decimo posto. È quanto rivela il Travel & Tourism Development Index 2021 presentato al World Economic Forum, di scena in queste ore a Davos, che classifica 117 economie in base a una serie di fattori cruciali per lo sviluppo, la sostenibilità e la resilienza nel settore.

«Le chiusure imposte dalla pandemia hanno enfatizzato l’importante contributo che i viaggi e il turismo danno a molte economie nel mondo – spiega Lauren Uppink, head of aviation, travel and tourism del Wef – In una fase in cui il mondo emerge gradualmente dalla pandemia, bisogna investire nella costruzione di un ambiente forte e resiliente per fornire la giusta esperienza di viaggio e turismo per i decenni a venire».

Sebbene, come riporta Radiocor, il turismo internazionale e i viaggi d’affari siano ancora sotto i livelli pre pandemia, la ripresa del settore è stata supportata dall’incremento dei tassi di vaccinazione, dalla riapertura delle frontiere e dalla rimozione delle restrizioni e dalla crescente domanda di turismo nazionale con vocazione green.

E mentre la domanda si evolve, aziende e destinazioni si adattano ai cambiamenti in corso. Tornando all’Italia, l’indagine del Wef classifica l’Italia al primo posto per ricchezze culturali, al sesto per le infrastrutture dei servizi turistici, al 12° per l’apertura internazionale e al 15° per le risorse naturali.

Gli ambito in cui il nostro Paese rimane indietro sono ad esempio la competitività dei prezzi (100ª) e la capacità imprenditoriale (59ª), voce che però vede l’Italia guadagnare una quarantina di posizioni, contribuendo alla risalita dello Stivale nella classifica generale.

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