Decreto maggio, c’è l’ipotesi di prestiti a fondo perduto
Ribattezzato decreto maggio, essendo saltato il Consiglio dei ministri del 30 aprile scorso, le tanto attese misure a sostegno delle imprese stanno prendendo forma e sui media sono già uscite le prime anticipazioni, in attesa del varo previsto per mercoledì 6 maggio.
Innanzitutto in queste ore si sta discutendo la messa a punto di un meccanismo per erogare prestiti a fondo perduto alle imprese in base ad almeno quattro classi di fatturato. Una prima tranche di 50 miliardi di euro destinati a Cdp per grandi imprese che potrebbero rischiare acquisizioni estere; una seconda tranche, che comprenderebbe almeno 5 miliardi per il Fondo di solidarietà nazionale istituito con lo scopo di ricapitalizzare le Pmi; e ancora un terzo pacchetto per altri 8 miliardi di euro finalizzato a prestiti a fondo perduto fino a 5mila euro per le microimprese. Infine, una quarta misura da concordare con le Regioni, con una previsione di prestiti fino a 800mila euro sempre per imprese di vari settori, tutti da ancora da definire.
I meccanismi per l’intervento diretto dello Stato, poi, andranno comunque calibrati secondo le nuove regole che detterà Bruxelles con il varo imminente di una nuova versione del temporary framework dedicato esattamente a definire modalità e soglie e caratteri dei finanziamenti diretti, capitale o a fondo perduto alle imprese”.
Previste anche altre misure ancora che non hanno preso una forma definitiva. La cassa integrazione sia ordinaria che in deroga potrebbe essere estesa fino a diciotto settimane per periodi dal 23 febbraio 2020 al 31 ottobre 2020.
Il bonus per i lavorarori autonomi, invece, potrebbe salire fino a 1.000 euro ma si ipotizza un tetto di reddito almeno per la terza mensilità (la seconda dovrebbe arrivare in automatico, con un clic in 24 ore dal via libera al decreto). Ma una decisione ancora non è stata presa e andrà di pari passo con la declinazione dei ristori diretti alle Pmi più danneggiate, tra le quali sarebbero in prima fila sicuramente quelle del turismo.
Proprio a tal proposito il ministro del Mibact Dario Franceschini, ospite alla trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa su Raidue, ha ribadito che la ripartenza del settore sarà «molto graduale e ci si dovrà abituare a un’altra modalità di vacanza. E comunque l’avvìo di stagione avverrà solo dopo l’ok del comitato scientifico».
Inoltre, ci sarebbero ancora dei dubbi sul pacchetto turismo, in particolare sulle procedure e i fruitori del bonus vacanze (l’ipotesi è da 500 euro), la cui istituzione è stata confermata dallo stesso premier Giuseppe Conte.
Ma a parte questo, c’è ancora qualche perplessità sulla forma del buono: potrebbe essere un vero e proprio voucher a data aperta oppure una Turismo Card da spendere presso strutture alberghiere, extraalberghiere, stabilimenti balneari, villaggi e campeggi in Italia, senza nessuna certezza che transiti nelle agenzia di viaggi. Al vaglio del governo c’è anche una possibile sinergia con incentivi già prospettati dalle varie Regioni in favore di soggiorni turistici in hotel, villaggi, campeggi e terme.
Nel decreto maggio, sarebbero infine confermati gli sgravi sugli affitti e sulle bollette.