Decreto Rilancio, la delusione di Confindustria Alberghi
A Confindustria Alberghi il decreto Rilancio non piace. “In attesa di vedere i testi definitivi – si legge in una nota dell’associazione – è forte la preoccupazione del settore per un decreto che non coglie la drammaticità che sta vivendo l’industria alberghiera e oltre un milione e mezzo di famiglie che vivono dell’industria turistica”.
Le maggiori risorse stanziate – prosegue il documento – sono quelle per il buono vacanza, ma in questo momento stiamo ancora lottando per garantire la sopravvivenza stessa delle imprese che, ricordiamo sono completamente ferme dallo scorso mese di febbraio. Il 96% dei lavoratori del settore in questo momento è a casa in cassa integrazione”. Un bonus che, per come è formulato, in ogni caso non va bene: “Pesa sulle strutture costrette di fatto ad anticiparne l’80% del valore, ricevendone in cambio un ennesimo credito di imposta che contrasta con le drammatiche esigenze di liquidità che caratterizzano in questo momento le aziende del settore”.
Per rendere possibile la riapertura, conclude la nota, serve quindi una serie di misure che, definite oggi, accompagnino le imprese fino almeno all’inizio del prossimo anno. In primo luogo, vanno riviste sia la misura sugli affitti che attualmente riguarda solamente tre mesi, che l’intervento sull’Imu, giudicato “molto parziale”, e incapace di sciogliere le riserve per i prossimi mesi.