Decreto Ristori, cosa prevede:
400 milioni per agenzie e t.o.
Boccata di ossigeno per le agenzie di viaggi e i tour operator: il governo ha rifinanziato con ulteriori 400 milioni di euro il fondo dedicato al comparto nell’ambito dell’emergenza da Covid-19, precedentemente a quota 245 milioni. È la principale misura per il settore del turismo organizzato contenuta nel decreto Ristori approvato nelle scorse ore dal governo. Una nuova maxi cura, stavolta pari a complessivi 5 miliardi di euro, che va a tamponare le ferite provocate dalla stretta imposta con il dpcm del 24 ottobre.
Una battaglia del turismo organizzato che potrà dirsi vinta solo a fronte della conferma di una data certa per l’erogazione dei sostegni alle imprese, che ci si augura sia quella del 15 novembre ventilata dal premier Giuseppe Conte per il fondo perduto. «I contributi arriveranno direttamente sul conto corrente delle categorie interessate con bonifico già a metà novembre. Contiamo che chi aveva aderito alla prima edizione del fondo perduto potrà riceverlo entro questa data. Subito dopo anche gli altri», ha dichiarato il presidente del Consiglio in conferenza stampa, invitando gli italiani a rispettare le nuove regole per «affrontare dicembre con una certa serenità» e scongiurare «la possibilità di un nuovo lockdown generalizzato».
Oltre ai 400 milioni per le adv e i t.o., da Palazzo Chigi arrivano anche 100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale, altrettanti per fiere e congressi e 400 per fiere internazionali ed export.
Per tutte le imprese – ha sottolineato poi il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo – «abbiamo garantito altre 6 settimane di cassa integrazione Covid-19 utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021 o, in alternativa, ulteriori quattro settimane di esonero contributivo. Al contempo, abbiamo prorogato il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio».
Nel dl Ristori è stato inoltre esteso il credito d’imposta sugli affitti, ora valido anche per i mesi di ottobre, novembre e dicembre e allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro che abbiano subito un calo del fatturato del 50%.
Per le categorie interessate dalle restrizioni è stata anche cancellata la seconda rata dell’Imu 2020 relativa agli immobili e alle pertinenze in cui si svolgono le attività.
Via libera, infine, a un’indennità da 1.000 euro per i lavoratori stagionali del turismo (inclusi quelli con contratto di somministrazione o a tempo determinato), insieme agli stagionali degli altri settori.