Delta e la soluzione tampone per la ripresa dei viaggi internazionali

by Redazione | 10 Settembre 2021 16:27

Il rischio di esposizione al Covid-19 in viaggio, dopo che tutti i passeggeri risultano negativi al test effettuato 72 ore prima del volo, è inferiore allo 0,1%. Questo è quanto rivela uno studio esclusivo che ha preso in esame i dati reali dei passeggeri presenti sui voli Covid tested di Delta Air Lines tra New York-Jfk, Atlanta e l’aeroporto internazionale di Roma Fiumicino in Italia.

Lo studio pubblicato su Mayo Clinic Proceedings ha dimostrato che un singolo test molecolare eseguito entro 72 ore dalla partenza potrebbe diminuire il tasso di persone attivamente infette a bordo di un aereo commerciale a un livello che è significativamente inferiore ai tassi di infezione della comunità. Per esempio, quando il tasso medio di infezione della comunità era all’1,1%, i tassi di infezione sui voli Covid tested erano dello 0,05%. Il Dipartimento della salute della Georgia e la Mayo Clinic hanno condotto lo studio in collaborazione con Delta.

«Dovremo convivere con le varianti del Covid-19 ancora per un po’ di tempo – ha spiegato il dottor Henry Ting, chief health officer di Delta Airlines – Ma i dati dello studio sono reali e non semplici modelli di simulazione, che i governi di tutto il mondo possono usare come modello per richiedere vaccinazioni e test al posto delle quarantene e riaprire le frontiere per i viaggi internazionali. Il rischio dei viaggi aerei varia a seconda dei tassi dei casi e dei tassi di vaccinazione all’origine e alla destinazione, dell’uso della mascherina e di altri fattori. Ma i dati raccolti da questo studio dimostrano che l’uso di routine di un singolo test molecolare entro 72 ore prima del viaggio internazionale per gli individui non vaccinati attenua significativamente il rischio di esposizione e trasmissione del virus durante i viaggi aerei».

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