by Redazione | 18 Marzo 2019 12:05
Il viaggio di Gianfranco Battisti [1]negli States avrebbe portato i suoi primi frutti nella definizione della newco per Alitalia. Delta Airlines, infatti, dovrebbe salire ufficialmente a bordo della nuova Alitalia, ma con una quota iniziale solo del 10%. L’impegno sottoscritto con l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato dovrebbe essere destinato a raddoppiare nel corso dei prossimi quattro anni a soddisfacimento del piano industriale ancora in corso di definizione. Sparisce dai radar, invece, il possibile ingresso di easyJet.
L’amministratore delegato di Delta, Ed Bastian, avrebbe quindi confermato l’interesse per una percentuale di quote simile a quelle già detenute in Air France-Klm, anche se ora Fs dovrà aumentare la sua partecipazione fino al 40%. Il vettore Usa, infatti, garantirà il suo graduale investimento fino a controllare il 20% a patto che la nuova società faccia profitti, uno schema che ricalca l’operazione che Delta ha già testato con Aeroméxico (nel giuro di qualche anno è passata dal 19 al 49%, ndr).
Secondo quanto riportato da Il Mattino, il confronto Battisti-Bastian si sarebbe soffermato sulle quote della nuova compagine, sui soci e la governance, mentre la definizione degli aspetti industriali del piano avrà bisogno di più tempo. Di conseguenza, si prevede un ulteriore slittamento della presentazione del piano industriale, previsto per il 31 marzo prossimo.
EASYJET SI CONGEDA. Un gelido comunicato di easyJet, invece, chiude definitivamente la porta a un possibile ingresso in Alitalia. “A seguito delle conversazioni con Ferrovie dello Stato Italiane e Delta Air Lines per la creazione di un consorzio che valutasse le opzioni per le future operazioni di Alitalia, easyJet ha deciso di ritirarsi dal processo – riferisce la compagnia aerea all’agenzia Adnkronos –easyJet conferma il suo impegno per l’Italia e continueremo a investire nelle tre basi di Milano, Napoli e Venezia come abbiamo fatto negli ultimi anni, aggiungendo rotte e capacità”.
LO SCHEMA DELLA NEWCO. Nella nuova Alitalia, quindi, il 50% sarebbe controllato da Fs e Delta e un altro 15% spetterebbe al Mef mediante la conversione del prestito ponte. Resta ancora da chiarire come sarebbe suddiviso il restante 35%. Secondo il quotidiano Il Messaggero, infatti, Battisti avrebbe ottenuto dal Tesoro la disponibilità di Fincantieri a coprire un 10-15%, mentre resterebbe da coprire un ulteriore 20% (si parla nuovamente di Cdp o Poste attraverso alcune società controllate). La nuova Alitalia potrebbe partire con un fabbisogno di capitale di circa 1 miliardo di euro.
FEBBRAIO IN CRESCITA. In attesa di definire il suo futuro, quindi, Alitalia registra buone performance di crescita sul lungo raggio nel mese di febbraio. Nel secondo mese dell’anno, infatti, la compagnia italiana ha registrato un incremento del 2,7% dei passeggeri sulle rotte intercontinentali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In crescita anche i ricavi da traffico passeggeri, sempre relativi al lungo raggio, saliti dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2018. Febbraio sorride anche per quanto riguarda il settore cargo (+4,9% ). I risultati ottenuti sulle rotte intercontinentali hanno contribuito ai ricavi complessivi consentendo ad Alitalia di registrare il quindicesimo mese consecutivo di crescita nel fatturato totale da traffico passeggeri.
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