Demoskopika, il luxury tourism in Italia vale oltre 9 miliardi

Demoskopika, il luxury tourism in Italia vale oltre 9 miliardi
05 Marzo 16:45 2025 Stampa questo articolo

Nel 2024 la spesa diretta del turismo luxury in Italia, registrata dagli alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso, è pari a oltre 9 miliardi di euro, con incidenza del 16,8% sull’ammontare complessivo dell’offerta alberghiera, stimata in poco più di 54 miliardi di euro. Lo rileva una nota scientifica realizzata dall’istituto di ricerca Demoskopika sull’evoluzione del turismo di lusso in Italia.

Tra il 2008 e il 2024 il segmento ha registrato una crescita media sensibilmente superiore rispetto al comparto alberghiero nel suo complesso. In particolare, le presenze nelle strutture sono aumentate mediamente del 5,2% annuo, mentre negli hotel 5 stelle e 5 stelle lusso la crescita ha raggiunto il 9,2% annuo, quasi il doppio rispetto alla media del settore.

Le presenze nelle strutture di fascia alta hanno sfiorato, inoltre, i 12,8 milioni di pernottamenti, con oltre 4,5 milioni di arrivi, confermando l’attrattività crescente dell’Italia per la clientela alto-spendente. E le previsioni di Demoskopika, per il 2025, segnerebbero una crescita dei movimenti turistici con circa 4,6 milioni di arrivi e poco più di 12,9 milioni di presenze, con un incremento rispettivamente pari al 2,0% e all’1,4% rispetto all’anno precedente.

Gli undici paesi big spender individuati dalla ricerca (Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Francia, Austria, Spagna, Paesi Bassi, Canada, Australia e Giappone), che rappresentano oltre il 65% delle presenze negli esercizi alberghieri, avrebbero generato un giro d’affari, tra le varie componenti della spesa turistica, quantificabile in quasi 18 miliardi di euro, sottolinea l’analisi.

A livello regionale, infine, sarebbero cinque i sistemi turistici a posizionarsi in cima all’Elite Index (Exclusive luxury & international tourism evaluation) ideato da Demoskopika: Lazio, Campania, Lombardia, Sardegna e Veneto. L’Indice Elite aggrega vari parametri in grado di misurare, seppur in chiave preliminare, sia la domanda di fascia alta sia l’offerta di qualità, restituendo una classificazione regionale in quattro cluster sulla base della loro performance nel turismo di lusso: Vip Diamond, Premium Gold, Luxury Silver ed Exclusive Bronze.

«L’analisi ha evidenziato la solidità crescente del comparto luxury in Italia – commenta il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – contraddistinto da un’offerta ricettiva di alto livello e da una capacità di intercettare segmenti di mercato con elevata propensione alla spesa. Tra i fattori che hanno contribuito al rafforzamento del turismo a 5 stelle emergono l’attenzione alla qualità dei servizi, la valorizzazione delle destinazioni di pregio e la creazione di esperienze esclusive per la clientela».

«Per consolidare ulteriormente questa tendenza positiva – conclude Raffaele Rio – occorre puntare su formazione specialistica, innovazione tecnologica e integrazione di filiera, coinvolgendo attori pubblici e privati in una strategia condivisa che generi maggiore competitività, riduca le inefficienze e consenta di sviluppare proposte di valore altamente personalizzate rafforzando la reputazione internazionale del nostro Paese come meta di lusso».

«Il turismo di lusso non va criminalizzato, perché non è nostro nemico, ma un alleato – afferma il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, nel commentare i dati presentati da Demoskopika – Parliamo di un segmento importante per l’economia italiana, che spicca per le elevate competenze e professionalità, nonché per la capacità di incentivare il lavoro, generare meccanismi virtuosi che si riflettono positivamente sul territorio, contribuendo anche a sostenere le realtà più piccole e vulnerabili. La crescita della domanda nella fascia alta dimostra che l’Italia è in grado di attrarre un turismo di qualità, capace di portare benefici a tutta la filiera. In un contesto economico in continua evoluzione, è giusto offrire opportunità per tutte le tasche. Non dobbiamo discriminare nessuna offerta, ogni segmento del turismo ha un suo valore e un suo pubblico».

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