Destination Italia, Ravera: «Fare rete per elevare l’offerta incoming»

by Maria Grazia Casella | 19 Ottobre 2022 11:31

Forte di un portafoglio ordini che a fine settembre ha superato i 25 milioni di euro, con un incremento del 331% rispetto ai 5,8 milioni dell’analogo periodo 2021, Destination Italia spa ha presentato al Ttg Travel Experience la nuova programmazione 2023, consolidando il suo posizionamento nel turismo luxury incoming.

L’incontro con Dina Ravera, azionista di riferimento della società quotata su Euronext Growth Milan, è stata anche l’occasione per fare il punto su progetti futuri, nuove partnership e una visione di alto profilo dello sviluppo del turismo incoming di fascia alta in Italia.

«Il mio obiettivo è che l’Italia abbia realtà che diventino sempre più rilevanti – esordisce Dina Ravera – con un fatturato di 35 milioni, pur essendo leader di settore, hai difficoltà a cambiare un Paese, devi diventare una realtà molto più grande, e io sono qui per questo. L’estate è andata benissimo, c’è stato molto lavoro, con arrivi soprattutto da Nord America, Europa e anche dalla Russia, che fino al 2018 era il mercato più importante, ma nel 2019 ho deciso di diversificare, puntando sull’apertura di nuovi mercati e oggi abbiamo clienti da oltre 100 Paesi. Buoni risultati anche dall’America Latina, Brasile in particolare, e dal Medio Oriente».

Il mercato del turismo internazionale degli alto spendenti vale 2.000 miliardi, ma secondo la manager «l’Italia oggi ne intercetta soltanto il 3% e il potenziale nell’incoming di questo segmento è di aggiungere 100 miliardi all’anno al pil in un settore che, a differenza di altri, nessuno ci può portare via. La bellezza dell’Italia ce l’abbiamo solo noi, ergo oggi incidiamo al 13%, ma bisogna puntare al 20%, davvero senza fare niente di straordinario, semplicemente portando in Italia i turisti alto spendenti stranieri».

Per farlo al meglio, Destination Italia spa ha rinnovato la programmazione che ruota attorno al concept “Access the Inaccessible”, declinato su verticali specifici, quali dimore storiche, famiglia, cicloturismo, borghi e città d’arte con itinerari in “self-drive”, minivan e treno.

Prosegue la crescita di “Sono Travel Club”, il brand che si rivolge al segmento del turismo di lusso, che oggi contribuisce per oltre il 34% del valore delle prenotazioni, con il rimanente 66% generato dalle linee di business Xml (la piattaforma di prenotazione automatica machine-to-machine) e Destination Italia (la linea di business tradizionale del Gruppo).

«La strategia di Sono Travel Club è costruire pacchetti personalizzati attorno al cliente, alle sue caratteristiche e passioni – commenta la manager – Quello che abbiamo iniziato a fare è predisporre sempre di più pacchetti esperienziali, che hanno dentro lusso, Made in Italy e divertimento, che poi è quello che ci chiedono i clienti. Cosa vuol dire? Che al di là di vedere le opere d’arte, il turista di livello vuole vedere soddisfatte le proprie passioni».

Così il Gruppo ha avviato delle partnership con grandi brand, come per esempio le Terre Borromeo del lago Maggiore, le cantine Mura Mura e il relais Le Marne nel territorio Unesco di Langhe, Roero e Monferrato, le cantine e relais Mastrojanni a Montalcino, e poi produttori d’eccellenza italiani quali Domori, Pintaudi, Damman Fréres e Urbani Tartufi.

«Voglio costruire questa nuova offerta Italia insieme a chi produce Made in Italy spettacolari, perché l’intero percorso di spesa del turista è diventato per noi una priorità, compreso lo shopping, che per queste fasce di solito incide per il 60%», ricorda Ravera.

Fondamentale, per raggiungere questi target, secondo la manager, è anche il rapporto con le istituzioni, sia in Italia sia nei mercati di riferimento: «È nel mio dna, ho sempre lavorato con istituzioni e ministeri, è il mio mestiere e quindi sto iniziando a impostare la stessa cosa nel turismo. Non vedo l’ora di conoscere il nuovo ministro, ma ho anche una grande attenzione verso le istituzioni locali. Per me i presidenti di regione sono fondamentali, così come i sindaci, e sono convinta che solo coinvolgendoli puoi cambiare le cose. Per fare in modo che ci conoscano all’estero, la nostra strategia è di lavorare anche con le istituzioni straniere, gli stakeholders e le ambasciate all’estero, non puoi farlo se non sei presente sul posto. Abbiamo anche un’altra bella forza di supporto all’estero, rappresentata da Banca Intesa, che magari altre realtà in Italia non hanno mai avuto».

Richieste particolari al nuovo governo di prossimo insediamento? «L’unica cosa che chiedo è di essere ascoltati: il turismo è una fonte di generazione di valore spettacolare, tutto l’anno, in tutta Italia. Ha bisogno però di avere idee chiare e di organizzazione, quindi chiederò solo di essere ascoltata, non solo per il bene di Destination Italia, ma dell’intera filiera, perché in quel mercato che vale 2.000 miliardi c’è posto per tutti, bisogna solo andare organizzati».

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