by Andrea Lovelock | 29 Novembre 2022 12:06
Duro monito dell’Ectaa – l’associazione europea dei tour operator e delle agenzie di viaggi – nei confronti della Commissione Ue in vista della revisione della direttiva Pacchetti turistici, attualmente all’esame dell’ufficio legislativo della Unione Europea. Nel corso della riunione dell’Ectaa a Salonicco, tutte le associazioni nazionali di tour operator e agenti di viaggi hanno espresso infatti forti preoccupazioni circa le indiscrezioni già affiorate in merito all’approccio dei legislatori europei che nel migliorare la tutela ai passeggeri, starebbero elaborando delle opzioni nelle quali è fin troppo palese la sperequazione di trattamento nei confronti dei tour operator e delle compagnie aeree.
Infatti il commissario Ue per la Giustizia, il belga Didier Reynders, che sta lavorando sulla revisione della direttiva Pacchetti Turistici e ha competenze anche in materia di protezione dei consumatori, ha chiaramente espresso l’intenzione di limitare i pagamenti anticipati agli operatori turistici. Al contrario il commissario Ue per i Trasporti, la rumena Adina Valean, che sta lavorando alla riforma dei diritti dei passeggeri aerei, non sembra intenzionata a limitare i pagamenti anticipati alle compagnie aeree, dimostrando ancora una volta – si legge nella nota Ectaa – l’incapacità dei legislatori europei di comprendere appieno le dinamiche ed il funzionamento dell’industria dei viaggi”.
«I tour operator – osserva in particolare Frank Oostdam, presidente Ectaa – non trattengono i soldi versati dai loro clienti perché devono pagare i loro fornitori, in particolare proprio quelle compagnie aeree che nella maggior parte dei casi richiedono il pagamento anticipato per l’intero importo. Dal momento che la Commissione Ue sta valutando di regolamentare ulteriormente la protezione sui Pacchetti turistici in caso di insolvenza da parte dell’organizzatore del viaggio, non ci risultano allo studio opzioni concrete e di eguale efficacia per la protezione in caso di insolvenza da parte delle aerolinee. E questo nonostante la raccomandazione della Corte dei Conti Europea del giugno 2021 che chiedeva di estendere la protezione in caso di insolvenza, prevista nella direttiva Pacchetti, anche nei confronti delle compagnie aeree, ai sensi del regolamento 261/2004».
«A ben vedere – dichiara esplicitamente Oostdam – limitare i pagamenti anticipati ai t.o e agenzie; mentre si impone la protezione dall’insolvenza soltanto ad una parte della catena del valore di un viaggio organizzato, a scapito dei t.o. che sono per lo più piccole e medi imprese, equivale ad eliminarli dal mercato, privando così i consumatori di un prodotto sicuro come un pacchetto di viaggio allestito da professionisti che da sempre ed ancor di più oggi, nel post pandemia, rappresenta un prodotto con un alto livello di protezione per la clientela. Invitiamo dunque i commissari Reynders e Valean ad elaborare un allineamento equo delle misure per tutta la filiera dei viaggi organizzati, comprese le aerolinee, se il loro reale obiettivo è quello di migliorare concretamente la protezione dei consumatori».
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