Direttiva pacchetti, la riforma così non va: pressing sull’Ue

Direttiva pacchetti, la riforma così non va: pressing sull’Ue
16 Novembre 12:42 2023 Stampa questo articolo

A pochi giorni dalla discussione sulla riforma della Direttiva Ue sui pacchetti viaggio, prevista per il 29 novembre, parte dalla Spagna la prima offensiva delle imprese di viaggio, preoccupate dalle anticipazioni sulle “correzioni” della norma che sembrano favorire le compagnie aeree e penalizzare fortemente le agenzie di viaggi con un’esplicita limitazione sui pagamenti anticipati dalla clientela alle adv.

Come informa il giornale trade Preferente, per i vertici di Acave, l’associazione catalana delle agenzie di viaggi, nel corso di un incontro con Verónica Elvira, vicedirettore generale Trasporto aereo dell’aviazione civile, sarebbero terribili le conseguenze a cui porterebbero le modifiche proposte dall’esecutivo Ue, in particolare l’imposizione di una limitazione sui pagamenti anticipati alle agenzie per ottenere così una maggiore protezione per i viaggiatori; una imposizione che non riguarderebbe le compagnie aeree che, al contrario, non avranno alcun vincolo. Allo stesso modo non è previsto alcun sistema di protezione nei confronti dei passeggeri contro i rischi di insolvenza dei vettori.

Due pesi e due misure inaccettabili per le imprese di viaggi spagnole che hanno subito avviato un pressing istituzionale con i loro ministeri referenti, sostenendo che «la limitazione di pagamento prevista dalla riforma è del tutto superflua, poiché l’attuale direttiva prevede già importanti tutele per i clienti in caso di insolvenza degli organizzatori e venditori di viaggi tutto compreso, che dispongono già delle garanzie legali richieste, mentre, al contrario, non esiste alcuna garanzia nel caso di fallimenti o insolvenze da parte delle compagnie aeree».

C’è poi un altro allarme, già lanciato dalle agenzie di viaggi italiane e dalla stessa Ectaa, l’European Council of Travel Agent’s Association, nelle settimane scorse (ne abbiamo scritto qui) che riguarda la possibile esclusione dalla normativa sul “tutto compreso” delle cosiddette combinazioni libere delle compagnie aeree tramite terzi (ad esempio, società di noleggio auto o piattaforme di alloggio), ribadendo il concetto che «tale impostazione metterebbe le agenzie di viaggi in chiaro svantaggio rispetto alle compagnie aeree». Nella lettera inviata dall’Ectaa a Bruxelles si  spiega in modo esplicito che «questa potenziale scappatoia (dei “combinati”) favorirebbe le compagnie aeree più grandi che potrebbero offrire servizi non protetti con combinazioni varie e perturbare pesantemente la concorrenza legale a svantaggio degli intermediari più piccoli».

Nel corso dell’incontro, la potente associazione catalana ha inoltre chiesto che venga accelerata la risoluzione dei reclami presentati per inadempienza da parte delle compagnie aeree durante la pandemia: in quella occasione Acave aveva denunciato ben 43 compagnie aeree e nel 2023 sono già state intentate più di 100 azioni legali da parte dei viaggiatori interessati. Per questo viene richiesto senza indugi «l’applicazione del regolamento spagnolo 261/2004, che prevede l’avvio dei risarcimenti per disservizio e/o disagi legati al mancato servizio aereo regolarmente prenotato ed acquistato».

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Andrea Lovelock
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