Direttiva pacchetti, la legge in anteprima:
dietrofront sulla responsabilità
È stata una gestazione lunga quasi tre anni, con il presidio costante delle associazioni di categoria del turismo. Mai così pressanti, a tutti i livelli. E per certi versi mai così unite. Ora, con l’esame definitivo e il via libera del Consiglio dei ministri, la direttiva Ue 2015/2302 sui pacchetti turistici e servizi collegati si prepara a entrare in Gazzetta Ufficiale, diventando così legge dello Stato.
Il testo approdato a Palazzo Chigi, e a quanto si apprende approvato senza grossi aggiustamenti, contiene una grande sorpresa per le agenzie di viaggi: il passaggio sulla responsabilità sussidiaria e solidale, inserito dalla Commissione speciale del Senato, è stato eliminato. Con grande sollievo per la distribuzione.
Ma vediamo nel dettaglio lo schema del decreto legislativo, visionato in anteprima da L’Agenzia di Viaggi Magazine. L’articolo 50 dedicato proprio alla responsabilità del venditore recita esattamente così: “Il venditore è responsabile dell’esecuzione del mandato conferitogli dal viaggiatore con il contratto di intermediazione di viaggio, indipendentemente dal fatto che la prestazione sia resa dal venditore stesso, dai suoi ausiliari o preposti quando agiscono nell’esercizio delle loro funzioni o dai terzi della cui opera si avvalga”.
All’articolo 51, invece, la responsabilità in caso di errore di prenotazione: “Il professionista – si legge nel testo – è responsabile degli errori dovuti a difetti tecnici nel sistema di prenotazione che gli siano imputabili e, qualora abbia accettato di organizzare la prenotazione di un pacchetto o di servizi turistici che rientrano in servizi turistici che rientrano in servizi turistici collegati, degli errori commessi durante il processo di prenotazione”.
C’è poi l’articolo 51bis che obbliga l’agenzia a fornire al viaggiatore un modulo informativo che lo qualifichi come venditore. In caso contrario, sarà considerato organizzatore, con la responsabilità che ne consegue.
FRONTE TOUR OPERATOR. La direttiva pacchetti, così come potremmo vederla pubblicata in Gazzetta Ufficiale, troverà piuttosto soddisfatti anche gli organizzatori di viaggi. E quindi i tour operator puri. Anche qui sarebbe stata ascoltata la voce delle associazioni di categoria. Una grossa novità riguarda l’articolo 41, dov’è previsto il diritto del viaggiatore di recedere dal contratto ed essere rimborsato in caso di “circostanze inevitabili e straordinarie verificatesi nel luogo di destinazione o nelle sue immediate vicinanze”. Su questo fronte, nonostante l’obbligo di rimborso, i t.o. potranno tirare un sospiro di sollievo perché il nuovo testo prevede “la risoluzione dei contratti funzionalmente collegati stipulati con i terzi”.
Mitigati anche i passaggi sulla responsabilità dell’organizzatore per inesatta esecuzione del pacchetto, previsti all’articolo 42 del testo approdato al Cdm. Al comma 4 si legge quanto segue: “Se l’organizzatore non pone rimedio al difetto di conformità entro un periodo ragionevole fissato dal viaggiatore in relazione alla durata e alle caratteristiche del pacchetto, il viaggiatore può ovviare personalmente al difetto e chiedere il rimborso delle spese necessarie, ragionevoli e documentate”.
Interessante anche il comma 8 dello stesso articolo: “Se per circostanze sopravvenute non imputabili all’organizzatore è impossibile fornire, in corso di esecuzione, una parte sostanziale, per valore o qualità, della combinazione dei servizi pattuiti, l’organizzatore offre senza supplemento di prezzo, soluzioni alternative adeguate di qualità, ove possibile equivalente o superiore”. E se al viaggiatore le alternative non dovessero piacere? Fatti suoi. Potrà respingerle “solo se non sono comparabili a quanto convenuto nel contratto di pacchetto turistico o se la riduzione del prezzo è inadeguata”.
HOTEL, RESTA IL TETTO DEL 25%. Un’altra novità, già apparsa nei pareri delle Commissioni speciali delle Camera, e contenuta nell’articolo 33 dello schema di decreto legislativo, riguarda la nozione di servizio turistico integrativo, che ingloba – con tanto di elenco dettagliato – tutti quesi servizi venduti dagli alberghi, che possono anche essere tipici “secondo prassi locale”, allargando lo spettro rispetto al passato. Ma questi, assemblati tra loro, rientrano nella sfera dei pacchetti turistici solo quando superano il 25% del valore della combinazione e vengono pubblicizzati come tali.
LE REAZIONI. La direttiva pacchetti, così come appare oggi, segna un passaggio epocale per il turismo organizzato, fissando precisi limiti alla responsabilità e all’abusivismo, anche riportando le gite scolastiche nel perimetro della legislazione.
Per Ivana Jelinic, numero due di Fiavet candidata alla poltrona di presidente, «è una vittoria storica. È stata sventata la nascita di un mostro all’italiana. E si può anche dire che Davide, ovvero le “piccole” agenzie come le ha definite Federalberghi, ha vinto contro Golia. Finalmente è stata prodotta una norma di buon senso».
Più cauto il presidente in carica di Fiavet, Jacopo De Ria, che con Gianni Rebecchi di Assoviaggi, si dice «moderatamente soddisfatto». In una nota congiunta dichiarano: «L’impegno profuso in questi anni dalle associazioni ha prodotto qualche frutto a difesa di un settore aggredito da apprendisti stregoni che vendono pacchetti turistici senza offrire garanzie e professionalità. Sono state accolte diverse nostre segnalazioni fondamentali per il settore. Molto è stato fatto, grazie anche ai tecnici del Mibact, ma si poteva fare ancora di più e meglio. Tra le novità, è da segnalare la parte sanzionatoria e il mantenimento della competenza concorrente tra Enti locali e Autorità Antitrust, che consentirà maggiori forze in campo per vigilare contro gli abusivi e quegli operatori che tenteranno di eludere le norme con interpretazioni e forzature in concorrenza sleale con le agenzie di viaggi».
Forte anche l’impegno di Fto, la Federazione Turismo Organizzato, con il direttore Gabriele Milani in prima persona. Per lui, abituato a non fermarsi mai, è già tempo di guardare avanti: «L’estensione degli oneri a carico delle agenzie di viaggi, se recepita, avrebbe avuto un impatto molto negativo sugli intermediari, generando contenziosi dannosi per tutti, a partire dai viaggiatori. Adesso dobbiamo accelerare con la formazione degli agenti, in particolare sul tema della responsabilità e sui diritti rafforzati del viaggiatore. Il primo luglio è vicino».