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Direttiva pacchetti Ue,
è l’ora di cambiare

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Aggiornare la direttiva pacchetti alla luce degli sconvolgimenti che hanno investito il settore del travel negli ultimi 20 mesi, concentrandosi soprattutto sui diritti dei viaggiatori e sul tema dell’insolvenza delle compagnie aeree. Si è concluso con una richiesta precisa alla Commissione europea il summit semestrale svoltosi a Bruxelles di Ectaa, l’associazione europea dei tour operator e agenti di viaggi continentali, di cui fa parte anche Fto (Federazione Turismo Organizzato).

Durante la tre giorni belga, i principali operatori del settore turistico europeo si sono confrontati sulla necessità di migliorare la normativa Ue che disciplina la vendita di viaggi e trasporti, in particolare per quanto riguarda i diritti dei viaggiatori, e sul bisogno per i player del settore di trovare standard condivisi sulla protezione dei passeggeri.

Già alcuni mesi fa la Commissione europea ha annunciato l’intenzione di riesaminare la PackageTravel Directive (Ptd)  – la direttiva sui pacchetti di viaggi, appunto – attualmente adottata dalla Ue.

Entrando nello specifico degli elementi da modificare, Ectaa ha sottolineato che i rivenditori e distributori dei pacchetti, durante un periodo così difficile come quello pandemico si sono spesso trovati nella posizione di non poter rimborsare i propri clienti a causa della loro incapacità di recuperare liquidità dai fornitori di servizi, in particolare dalle compagnie aeree. Tutto questo è ricaduto spesso sulle spalle dei consumatori che non hanno ricevuto le adeguate tutele.

La posizione dell’Ectaa, quindi, mira ad affrontare le due principali problematiche riscontrate durante la pandemia: in primo luogo, il bisogno di allineare gli standard di protezione di altre legislazioni sui passeggeri (in particolare il regolamento sui diritti dei passeggeri aerei) a quelli della direttiva pacchetti; in secondo luogo, l’importanza di legiferare sugli accordi commerciali tra imprese per consentire all’ecosistema di viaggi di continuare a funzionare anche in caso di eventi come la pandemia da Covid-19. L’Ectaa ha invitato pertanto la Commissione a rivedere la direttiva sui pacchetti di viaggi.

In particolare, secondo Ectaa, la Commissione  europea dovrebbe istituire la protezione contro l’insolvenza delle compagnie aeree, e prevedere l’obbligo per i fornitori di servizi che incassano anticipatamente il pagamento, di rimborsare l’entità che organizza il pacchetto, in modo che possa a sua volta rimborsare i propri clienti.

Pawel Niewiadomski, presidente dell’Ectaa ha dichiarato: «Alla fine, la crisi ha dimostrato che la protezione dei viaggiatori può essere migliorata solo se l’intero ecosistema funziona in modo armonico. Ecco perché i diritti dei passeggeri, e le relazioni tra imprese devono essere all’altezza degli standard dei pacchetti turistici».

Sul fronte italiano, la delegazione composta da Luca Patanè, presidente di Confturismo, Alfredo Pezzani, commissione trasporti Fto e air matters committee Ectaa, e Gabriele Milani, direttore Nazionale di Fto, ha incontrato alcuni rappresentanti italiani presso il Parlamento europeo, “registrando – si legge in una nota – convergenze con gli onorevoli Marco Campomenosi e Paolo Borchia circa le priorità di intervento per il turismo organizzato a livello europeo”.

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