Direttiva pacchetti Ue, si può fare di più
Se fino a poche settimane fa preoccupava la scadenza imposta dall’Unione europea per il recepimento della direttiva sui pacchetti turistici, i timori oggi riguardano il testo approvato (quasi a sorpresa) dal Consiglio dei ministri, che non sembra contenere tutte le rischieste espresse nei mesi precedenti al Mibact dai rappresentanti di agenzie di viaggi e dei tour operator.
Così, il decreto legislativo con cui l’Italia recepirà dal 1° luglio la direttiva Ue 2015/2302 fa storcere il naso alle associazioni. Tra i limiti segnalati: la “svista” sul fondo di garanzia, assente all’interno del testo; un eccessivo potere al consumatore sul “difetto di conformità”; e i rischi connessi ai servizi turistici collegati.
La speranza è che il passaggio nelle commissioni parlamentari – le quali potranno rilasciare pareri non vincolanti – porti i suoi frutti e che alla Presidenza del Consiglio arrivi un testo che non lasci le imprese turistiche con l’amaro in bocca.
Nel frattempo, Franco Tapinassi, dirigente del ministero che ha seguito l’intera vicenda, tiene a sottolineare: «Il decreto interviene su molti punti, primo fra tutti quello dell’abusivismo, tracciando il perimetro della “saltuarietà” e imponendo garanzie. Abbiamo fatto chiarezza, anche se è vero che tutto è migliorabile».
Il servizio completo a pagina 2 e 3 de L’Agenzia di Viaggi Magazine, sfogliabile online.