by Redazione | 5 Agosto 2022 13:19
Estate, relax e svago anche per gli oltre 3 milioni e 150mila italiani con disabilità, su cui però pesa la persistente mancanza di strutture e servizi adeguati, che fanno sì che l’economia globale del turismo perda, ogni anno, circa 142 miliardi di euro e 3,4 milioni di posti di lavoro.
«La disabilità non deve essere vissuta come una privazione alla propria libertà personale – dichiara Antonella Celano, presidente Apmarr – Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare.
Sono infatti solo 45 su 7.904 (lo 0,57%) i Comuni della nostra penisola, in rappresentanza di 15 regioni, che si possono fregiare del titolo di Bandiera Lilla, assegnato ogni anno dalla Società Cooperativa Sociale Bandiera Lilla a quelle realtà comunali che lavorano, giorno dopo giorno, per migliorare la propria accessibilità turistica.
Quest’ultima è una delle variabili strutturali più importanti per determinare i criteri qualitativi dell’offerta turistica: un maggiore livello di accessibilità ha un’influenza diretta sull’afflusso di turisti, sulla qualità complessiva del turismo e sui benefici economici generati da questo settore.
«L’accessibilità nel turismo può e deve essere un motore per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità nei Paesi a forte vocazione turistica, dato che gli sforzi vanno a beneficio della società nel suo complesso – afferma Antonella Celano – Per riuscire a migliorare le pratiche di accessibilità, eliminando le principali barriere strutturali e sociali occorre pensare a una partecipazione attiva e diretta delle persone con disabilità nella stesura di protocolli internazionali standard che siano in grado di garantire lo stesso livello di accessibilità e qualità del servizio. Penso che anche la pandemia abbia fatto capire qualcosa in più e abbia portato un’attenzione diversa al tema dell’accessibilità, una maggiore attenzione al tema delle persone e delle loro esigenze: il turismo accessibile non è solo riadattare un bagno a norma di legge. Il mondo dell’ospitalità è molto di più e significa accogliere le persone, farle sentire a loro agio e farle stare bene».
L’Istat stima un aumento del numero di viaggiatori con disabilità del 70% entro il 2035, a patto che le esperienze di turismo e tempo libero diventino sempre più inclusive.
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