Il 2017 è stato l’anno horribilis del trasporto aereo? Sì secondo AirHelp, la società che aiuta i viaggiatori a ottenere rimborsi in caso di voli cancellati o in ritardo, ma il nuovo anno non promette niente di buono. Oltre a una serie di episodi che hanno riempito le pagine dei giornali, dal passeggero costretto a scendere con la forza da un aereo United Airlines causa overbooking, al fallimento di airberlin, passando per le cancellazioni Ryanair che hanno lasciato a terra oltre 400mila viaggiatori, il 2017 ha visto 697.194 passeggeri colpiti da disagi aerei per un totale di oltre 253 milioni di euro di rimborsi dovuti dalle compagnie.
Ma oltre ai dati su passeggeri e rimborsi, AirHelp è riuscita a stilare una classifica sugli aeroporti italiani maggiormente indicati nelle richieste di risarcimento. Il primo posto va all’aeroporto di Pisa, con il 24,6% di voli non puntuali, e una stima di 4 milioni e 400mila euro sui risarcimenti da parte delle compagnie aeree. Al secondo, lo scalo di Treviso Sant’Angelo con una percentuale di ritardi del 24,5% e con compagnie che dovrebbero potenzialmente rimborsare 1 milione e 200mila euro, e al terzo Venezia con l’altro aeroporto, quello di Marco Polo, le cui compagnie dovrebbero sborsare 8 milioni e 400mila euro per i propri passeggeri, per una percentuale di ritardi del 24,2%.
A metà classifica, in sesta posizione, Roma Fiumicino con una percentuale di ritardi del 21,8% per oltre 117 milioni, seguito subito dopo da Milano Malpensa, 21,4% per oltre 65 milioni. Chiude la classifica Capodichino a Napoli con 18,5% di voli non puntuali e oltre 7 milioni di rimborsi previsti. E per il 2018, AirHelp prevede che i passeggeri colpiti da disagi saliranno a 725 mila per un totale di risarcimenti di oltre 263 milioni.