Più frequenze negli orari di punta, si utilizzeranno i conta-persone e il riempimento massimo non potrà superare il 60%. Il mondo dei trasporti – metro, bus, treni e navi – dovrà necessariamente cambiare, almeno durante la fase 2 dell’emergenza da coronavirus, per poter garantire un utilizzo dei mezzi pubblici (e non solo) in regola con le misure di contenimento sanitarie e di distanziamento sociale.
«Non possiamo più immaginare che milioni di persone si muovano tutte insieme tra le 7.30 e le 9.30, almeno finché non troviamo il vaccino – ha spiegato il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, anticipando il piano del governo sulla mobilità urbana a La Repubblica – Dobbiamo immaginare un modello organizzativo della società completamente diverso basato su una modifica delle frequenze negli orari di punta e degli orari di lavoro».
Niente più bus e metropolitane affollate nell’ora di punta, quindi, e regole più ferree per il trasporto passeggeri sui treni e tramite navi e traghetti. Dal prossimo 4 maggi, infatti, vetture e vagoni saranno a numero chiuso con ingressi consentiti solo dalla porta anteriore (dove possibile, ndr), e controlli per non superare la capienza massima. Misure che dovrebbero essere estese a tutti i mezzi di trasporto. «Potremmo fare una sperimentazione estiva in alcune aree del Paese – ha sottolineato il ministro – Tutti i mezzi di trasporto, su ferro, su gomma, navi o aerei, potranno essere riempiti al massimo al 60%. Per questo stiamo anche pensando alla presenza di personale addetto a questi controlli».
Il Mit, infine, starebbe studiando anche l’introduzione di una app che, secondo De Micheli, «si occuperà di evitare assembramenti all’interno di treni, bus e metropolitane».