Il Consiglio dei ministri ha approvato “salvo intese” il testo del decreto semplificazioni, dopo una riunione durata circa sei ore, e con un ampio spazio dedicato a ferrovie, porti e aeroporti.
I grandi nodi, assicurano più fonti di governo lasciando Palazzo Chigi, vengono sciolti, ma la discussione sulle opere da sbloccare sembra destinata a tenere ancora banco, anche perché l’elenco – che dovrebbe includere tra le 40 e le 50 opere – non entra nel testo del decreto e ci sarà tempo fino a fine anno per nominare i commissari, si legge su Il Sole 24 Ore.
Lato trasporti le risorse previste ammontano a 200 miliardi: sul totale dello stanziamento 113 miliardi sono destinati alle ferrovie con nodi urbani, 54 a strade e autostrade, 20,8 al trasporto rapido di massa delle città metropolitane, 5,1 miliardi ai porti e 3,1 miliardi agli aeroporti.
Inoltre, si velocizzano anche le valutazioni di impatto ambientale e la banda ultralarga.