Dubai, Expo 2020: «Grande opportunità per i reseller italiani»
«L’Expo di Milano è stato un successo. In questo nuova avventura vogliamo raccogliere il meglio delle esperienze precedenti, a cominciare dal know how degli operatori italiani come ticket reseller».
Dal padiglione dell’Arabian Travel Market 2018, Gillian Hamburger, senior vice president of commercial di Expo 2020 e un passato del management di kermesse a livello globale (tra le altre ha partecipato all’organizzazione delle Olimpiadi di Atene e Salt Lake City), non ha dubbi su quello che ci sarà da fare da qui all’apertura di quella che sarà la prima esposizione universale che si terrà in tutta l’area che comprende Medio Oriente ed Africa.
«Expo 2020 venderà i biglietti sia in modo diretto che indiretto, permettendo così al trade di offrire sia al segmento leisure che corporate pacchetti ad hoc. I reseller ufficiali oltre a ricevere le commissioni sul numero di biglietti venduti con i loro pacchetti, beneficeranno del supporto marketing, di un logo dedicato nella lista dei rivenditori globali autorizzati e dell’accesso alla piattaforma b2b di vendita di Expo 2020», dice la manager.
Hamburger, infatti, è incaricata di tutto ciò che riguarda, a livello globale, gli aspetti commerciali tra cui attività come sponsorship, ticketing, licensing e retail, food and beverage, concessionaries. «Abbiamo davanti circa mille giorni di lavoro, si parte il primo ottobre 2020. Durante i sei mesi della manifestazione ci aspettiamo di ospitare fino a 180 Paesi e di veder arrivare a Dubai circa 25 milioni di visitatori, il 70% provenienti dall’estero, la percentuale più alta nella storia delle esposizioni universali. A questo proposito, ci aiuterà anche il calendario, che vede susseguirsi appuntamenti come Halloween, Natale, Capodanno (anche quello cinese), il Natale ortodosso, San Valentino».
Temi di Expo 2020 Dubai saranno la sostenibilità, l’innovazione, la mobilità – Connecting Minds, Creating the Future, il claim ufficiale – «insomma tutto ciò che aiuta a costruire mondo migliore con l’incontro di idee e progetti provenienti da ogni parte del globo».
Per quanto riguarda il sito espositivo, la zona prescelta è quella a sud della città, vicino al secondo aeroporto cittadino, l’Al Maktoum International Airport «dove Emirates e i principali vettori hanno già detto di volersi spostare». In totale, oltre quattro chilometri quadrati dove i lavori sono cominciati due anni fa, con al centro la Al Wasl Plaza costruita da un joint venture italo-emiratina; in tutto una struttura intricata alta 67,5 metri e larga 130, capace di contenere al suo interno lo spazio equivalente a 290 piscine olimpioniche.
«I lavori dell’area espositiva sono iniziati a marzo 2016, e per il momento le tabelle di marcia sono perfettamente rispettate». Ma ciò che più conta, conclude la manager, è il futuro: «Nel masterplan tutto è stato pensato per poter essere lasciato in eredità, sia che si parli del sito della manifestazione che delle infrastrutture che verranno costruite intorno».