by Paola Camera | 25 Maggio 2022 8:46
Se c’è una prova della relatività del tempo, è sicuramente Dubai. Qui tutto va veloce: i cantieri corrono, nascono isole, grattacieli, musei, i progetti più ambiziosi diventano realtà. Mentre il Museo del Futuro racconta come si prepara la missione suMarte, i padiglioni di Expo diventano un nuovo quartiere residenziale e sostenibile, e l’acqua si ricava dall’aria.
Più che un viaggio in un altro Stato, una vacanza a Dubai è una corsa su una macchina del tempo, che proietta il turista in un mondo di idee, innovazioni, domotica, che rende tutto possibile, anche toccare la luna con un dito dalla cima del Burj Khalifa, 828 metri di grattacielo, il più alto del mondo.
Con uno skyline in continua evoluzione, Dubai cattura l’ospite offrendogli esperienze sempre nuove,nel campo dell’ospitalità, della gastronomia,della tecnologia, dell’entertainment. Una trovata dopo l’altra, in un vortice di progetti che si realizzano in pochi mesi, dando vita a un panorama che vale la pena esplorare dall’alto del The View at The Palm, l’affaccio sull’isola artificiale a forma di Palma oramai terminata e completamente operativa. Da quassù si capisce che a Dubai volere è potere, anche se il desiderio è quello di far affiorare nuove superfici dal mare, per costruirsi da soli territori inesplorati.
Ne sono un esempio anche le isole di The World, l’arcipelago in costruzione difronte alla Palma, dove da dicembre 2021 ha aperto il primo resort, sul “continente Sudamericano”, l’Anantara World Islands Dubai Resort, raggiungibile in speed boat per un’esperienza di lusso tropicale a piedi nudi, tra spiagge, piscine private, ville,ristoranti di alto livello, sport acquatici e club per bambini. Solo una delle ultime aperture nel campo dell’ospitalità che negli ultimi mesi si è arricchito di nuovi hotel 5 stelle.
Ha aperto i battenti il 25 Hours Hotel Dubai One Central, il primo del brand in MedioOriente, già diventato una delle principali venue con il trendy Monkey Bar affacciato sul Museo del Futuro, il giardino ristorante in stile bavarese, la hall che ospita party ed eventi, gli spazi di coworking creativi, il cinema interno, le aree dedicate all’ascolto di dischi in vinile e il laboratorio di ceramica.
Poco distante, in stile completamente diverso, il Me, all’interno dell’edificio The Opus progettato da Zaha Hadid con l’idea di riprodurre un cubetto di ghiaccio che si sta sciogliendo. L’hotel firmato Meliá vive in un’atmosfera calda e morbida, tra pareti curve e giochi di luce che ospitano 93 stanze disposte su 19 piani, arredate con pezzi disegnati dalla stessa Hadid.
All’insegna dell’arte contemporanea anche l’Sls, a Downtown, ricchissimo di quadri, sculture e opere disseminate in ogni dove, tra le sue 254 camere, 371 unità residenziali e 321 aparthotel. Per gli ospiti è a disposizione una delle piscine a sfioro più alte del mondo, al 75° piano, che offre una vista panoramica a 360°. Ricco di dettagli anche il Dubai Edition, secondo hotel boutique della catena negli Eau, ideato da Lw Design Group e situato accanto al Dubai Mall. Qui Marriott offre 275 camere e suite arredate con stile, piscina, spa, centrofitness, quattro ristoranti e spazi per eventi che si sono già attestati tra gli scenari più richiesti per video e sfilate di moda.
Ma la metropoli vibrante del Medio Oriente non è solo alberghi. È sicuramente gastronomia, tema su cui da tutto il mondo stanno arrivando per aprire ristoranti, che da giugno faranno entrare Dubai nel catalogo delle Guide Michelin. Tra stelle semplici e stelle verdi per la ristorazione sostenibile, che ancora non sono state svelate, Dubai offre migliaia di ristoranti specializzati in una grande varietà di cucine,dal fine dining allo street food, tra cui spiccano proposte come quelle del 3 Fils, premiato con i Best Restaurants di Medio Oriente e Nord Africa, con piatti dal sapore asiatico, attenti al bio e alcol free.
O anche Lpm, La petitMaison, nel cuore del Financial District dove a raffinati pranzi d’affari alla francese si abbina un’esperienza di Mixology dedicata a JeanCocteau. Per arrivare alla cucina tipica emiratina da gustare rigorosamente nel deserto al tramonto, tra la luce dorata e la musica del SonaraCamp, che offre un menù mediorientale da assaporare tra danza del ventre, spettacoli di luce, acrobazie e passeggiate in dromedario.
Tra novità, melting pot e tradizioni, Dubai offre un ventaglio così ampio di attrazioni e innovazioni che è impossibile descriverlo in un solo articolo, forse non basta un libro. Nell’Emirato dove 50 anni di storia sembrano 500 per quanto è stato realizzato, si possono trascorrere vacanze di ogni tipo e ogni budget, diverse tra loro ma accomunate dallo spirito della città che le pervade: quello spirito che fa pensare a chiunque che il grande visionario, Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, ce l’ha fatta. Da un villaggio di pescatori ha creato un hub per gli affari, gli investimenti, l’imprenditoria e il turismo in grado di competere con i migliori del mondo.
Low cost, why not? Guida al risparmio
Vale la pena andare a Dubai senza concedersi il lusso più sfrenato? Assolutamente sì. La quarta città più visitata al mondo è accessibile anche a chi viaggia con budget limitato e vuole tuffarsi nella vibrante atmosfera emiratina. Esistono alberghi in centro di fascia più economica e i trasporti locali, tra metro, taxi e Uber sono più convenienti di altre grandi città. Per le attività, si va dalle spiagge gratuite come Dite Beach all’80% dei musei con ingresso a meno di 10 euro o all’esperienza di una crociera sul Creek che costa 25 centesimi per l’attraversamento del canale e 15 euro per un’ora di navigazione. L’accesso ai suk è libero, così come un giro nel quartiere storico Al Fahidi. Da non perdere lo spettacolo della Dubai Fountain (ogni 30 minuti) e il tour delle moschee, cominciando da Jumeirah (meno di 10 euro).
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