In principio è stato il plastic free: l’eliminazione della plastica monouso a bordo delle navi. Niente più cannucce, sacchetti, cucchiai, bicchieri, posate usa e getta, palettine da caffè a bordo, sostituite con alternative compostabili e biodegradabili. Era il 2018 e le compagnie di crociera dichiaravano pubblicamente guerra alla plastica – in anticipo di quattro anni sulle norme Ue – mentre il rapporto con l’ambiente si faceva via via più stretto.
Ma la storia tra le crociere e la sostenibilità è iniziata da tempo. Lo studio sui combustibili puliti per la propulsione delle navi era già in essere da alcuni anni e le unità delle flotte si stavano dotando di sistemi di elettrificazione a terra in grado di alimentarle nei porti per poter spegnere i motori all’ormeggio, già adoperavano sistemi raffinati di trattamento e depurazione delle acque e implementavano sistemi ibridi di depurazione dei gas di scarico (Egcs).
Incombeva la questione carburante. Che ha trovato al momento risposta nel Gnl, acronimo di gas naturale liquefatto. Considerato oggi il combustibile più pulito al mondo tra quelli disponibili su larga scala, consente di ridurre le emissioni di zolfo di oltre il 99%, quelle di azoto dell’85% e quelle di anidride carbonica del 25%. Precursore dei combustibili fossili più puliti è stato, in Italia, il Venice Blue Flag, accordo volontario sottoscritto dalle compagnie e dall’autorità portuale dal 2007, riguardante il tenore di zolfo: le navi, in sostanza, cambiavano combustibile prima di entrare in laguna a Venezia per abbattere le emissioni. Pratica divenuta poi gradualmente obbligatoria in tutti i porti.
Il via alla propulsione a Gnl lo ha dato Costa Crociere, con il debutto di Costa Smeralda a fine 2019, nave green definita dalla stessa compagnia una “smart city itinerante”. A novembre 2022 è arrivata Msc World Europa, di Msc Crociere, ritenuta oggi la nave da crociera più avanzata dal punto di vista ambientale. Oltre al gas naturale liquefatto, la big ship sta sperimentando la tecnologia delle fuel cell.
Sostenibilità in mare vuol dire tecnologie e investimenti e, oltre alle innovazioni già citate, si traduce in consumi ottimizzati, abbattimento del rumore per preservare la fauna marina, illuminazione a led, differenziata, prestazioni idrodinamiche degli scafi, vernici antivegetative. Le crociere impattano per lo 0,09% sull’inquinamento globale. Se infatti il peso complessivo dello shipping è il 3%, la crocieristica incide sul comparto marittimo per il 3%.
L’agenda 2030 dell’Europa punta a ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro, appunto, il 2030; ma gli obiettivi dei colossi delle crociere sono più ambiziosi. Proprio Msc ha annunciato di voler raggiungere le zero emissioni entro il 2050, mentre sono in corso studi di fattibilità sull’utilizzo dell’idrogeno a bordo.
Staremo a vedere se sarà il protagonista del futuro del settore, o se invece la soluzione si troverà nell’impiego di biocarburanti creati ad hoc in laboratorio per azzerare l’impronta di carbonio.